Taccuino Liberale #38

Questo taccuino ha sempre cercato di proporre questioni che non rincorressero la cronaca, dato che su questo giornale altri, migliori e più esperti offrono ai lettori un ottimo punto di vista.

Eppure dinanzi ad una elezione di un nuovo Papa, si rischia di apparire insensibili se non si prova a dire qualcosa, ed allora, anche se si ripete il tema, già in parte affrontato la scorsa settimana, ecco tre cose in merito all’elezione del pontefice che ci siamo appuntati sul taccuino, che anche un liberale deve tenere a mente.

1) Sebbene sia una questione religiosa, riguardando la regione più diffusa al mondo, è stata affrontata non solo dai media, ma anche dal mondo dei social, con una diffusione che forse non si era mai vista prima. Questo ha posto il papato sotto una luce diversa da quella che forse ha avuto rispetto alla storia millenaria della Chiesa, che sembra essere sempre meno attenta ai problemi della Curia romana e sempre più player su scala planetaria delle tante questioni sociali, politiche ed economiche che investono l’intera umanità. Le aspettative sembravano davvero alte e molteplici. Come al solito chi è entrato papa è uscito cardinale, e solo il tempo ci dirà se Leone XIV sarà ricordato più come il successore di Bergoglio, o più vicino al suo predecessore Leone XIII (fu colui che firmò la famosa enciclica Rerum Novaruminnovando profondamente la dottrina sociale della Chiesae fu anche il primo Papa che non ebbe la possibilità di esercitare il potere temporale per via dell’occupazione italiana). Sarà quindi un papa più di fede o di potere?

Già in queste prime ore, tra i liberali si è accesa la disputa se il Rerum Novarum sia pro o contro il capitalismo, e quindi vengono proposti pronostici su come potrebbe essere il papato di Leone XIV, se più fedele ai valori occidentali e quindi favorevole anche al capitalismo, anche per tentare di arginare lo sviluppo crescente degli evangelisti o se sarà più attento agli ultimi, ai laici, a tutto quello che il mondo occidentale rappresenta, capitalismo incluso, come il precedente papato aveva fatto. 

2) Il Papa ha ricevuto in eredità il magistero e l’impegno di Papa Francesco. Un agostiniano ed un gesuita. Il confronto può partire da qui? Può svolgersi sulla base delle aree geografiche di provenienza e di esercizio del magistero cardinalizio? Sarà il Papa nato a Chicago espressione di quel mondo occidentale che si è sentito messo da parte dal Papa venuto dalla fine del mondo? Come reagirà e si comporterà quella vasta area geografica e cardinalizia asiatica ed africana che sembrava essere prossima a varcare il soglio pontificio e che invece ha declinato l’invito o forse, nel segreto della cappella Sistina, e per intercessione dello Spirito Santo ha scelto altro risultato? Cosa ne sarà dell’Europa, sia cattolica che politica, che necessitando di una nuova identità avrebbe forse tratto giovamento dall’elezione di un papa europeo? Pace, prima parola pronunciata da Leone XIV, sarà il collante necessario e sufficiente per tenere a sé il gregge che è tenuto a governare?

3) Anche per il nuovo Papa è ben chiara l’importanza dei segni, dei simboli e delle parole. Abbandonato il colloquiale buona sera di papa Francesco, Leone XIV si è presentato al mondo invocando pace, e sul quel disarmata e disarmante si potrebbe ragionare sulla sua visione politica delle cose che accadono nel mondo, sui nuovi e vecchi conflitti in corso, sulla vicinanza o meno all’umanità coinvolta. Ha dato anche una benedizione urbi et orbi, con remissione di ogni peccato, segno religioso importante che ha consentito al gran numero degli accorsi in Piazza San Pietro di riceverla assieme ai milioni che dalla tv, in ogni parte del mondo stavano assistendo alla presentazione del nuovo pontefice. Ha indossato immediatamente i paramenti sacri completi, ed in particolare la mozzetta rossa, la stola pontificia e la croce pettorale d’oro, entrambi simboli di autorità pastorale e emblemi pontifici. A breve sapremo anche la scelta che farà sulle babbucce rosse. In questo ambito la rottura con il papato precedente è netta, come si declinerà concretamente ce lo mostrerà il tempo.

Ieri, una volta diffusa la notizia della fumata bianca, chi era a Roma, ha potuto assistere alla incredibile fiumana di fedeli o semplici curiosi dirigersi con ogni mezzo ed in ogni modo a San Pietro. Un’energia improvvisa di sorpresa e curiosità si è diffusa nell’aria, l’accoglienza dei fedeli è stata assolutamente calorosa, ora c’è un Giubileo da continuare a svolgere e portare a conclusione, tanti nodi spirituali e curiali da risolvere, e non resta che augurare un buon lavoro, il gregge e la vigna lo attendono.

(*) Leggi il Taccuino liberale #1#2#3#4#5#6#7#8#9#10#11#12#13, #14#15#16#17#18#19#20#21#22#23#24#25#26#27#28#29#30#31#32#33#34#35, #36, #37

Aggiornato il 09 maggio 2025 alle ore 15:54