
Ieri ha votato meno di un quarto degli aventi diritto. In calo anche gli elettori al secondo turno delle amministrative. Il quorum del 50 per cento +1 degli aventi diritto appare lontano. Proibitivo. Per la prima volta, potranno partecipare anche categorie più ampie di elettori fuori sede, ovvero coloro che, per studio, lavoro o cure mediche, si trovano da almeno tre mesi lontano dal proprio Comune di residenza. L’affluenza della prima giornata di voto si aggira attorno al 22 per cento, secondo quanto emerge dai dati del Ministero dell’Interno. Il dato è in forte calo rispetto al referendum abrogativo sull’acqua del 2011 – l’ultimo in cui si era votato in due giorni – quando il dato parziale era stato del 41 per cento. Alle 19 di ieri il dato sull’affluenza si era attestato al 16 per cento. Mentre la rilevazione delle ore 12 aveva fatto segnare il 7,42 per cento di affluenza riferita alle 61.591 sezioni in Italia. Il dato è riferito al primo quesito (Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi – Abrogazione) e, rispetto agli altri quattro, può variare di qualche decimale.
La Regione dove si è votato di più per i referendum è la Toscana con il 29,9 per cento. Seguita a ruota dall’Emilia-Romagna con il 28,76 per cento. Tra le più astensioniste, invece, il Trentino-Alto Adige con il 16,13 per cento, la Sicilia con il 16,48 per cento e la Calabria con il 16,25 per cento. Anche alla terza rilevazione, è Catanzaro la provincia in cui si è votato di più con il 19,96 per cento seguita da Cosenza con il 17,94 per cento. Vibo Valentia e Reggio Calabria si attestano attorno al 13 per cento, con Crotone che è quella in cui ci sono stati meno elettori con il 12,83 per cento. Minimo lo scarto dei votanti tra i 5 quesiti referendari. Alle 23, secondo i dati del ministero dell’Interno, hanno votato per il primo sul lavoro, quello per il reintegro dei licenziamenti illegittimi, il 22,4 per cento. Al secondo, quello su licenziamenti e limite indennità, il 22,37 per cento. Al terzo, quello per la tutela dei contratti a termine, il 22,40 per cento. Al quarto, quello per la responsabilità degli infortuni sul lavoro, il 22,36 per cento. Al quinto, quello sulla cittadinanza il 22,24 per cento. Le consultazioni sono state promosse da organizzazioni sindacali, in particolare dalla Cgil, e da alcuni movimenti civici, e che si svolgeranno in concomitanza con il secondo turno delle elezioni amministrative in diverse Regioni e comuni. I seggi sono aperti anche stamani, dalle 7 fino alle 15, nella seconda giornata di voto sui cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza. Urne aperte fino alla stessa ora anche nei 13 Comuni, sopra i 15mila abitanti, dove si vota per i ballottaggi e nei 7 Comuni al primo turno in Sardegna.
Aggiornato il 09 giugno 2025 alle ore 10:45