
La speranza, anche per i liberali, forse sarà l’ultima a morire. I cattolici, con la salita al soglio pontificio di Leone XIV, sembrano aver ritrovato la speranza di una guida autentica.
I liberali, vedranno domani, sabato 17 maggio, a Roma, nascere un nuovo soggetto politico, grazie al lavoro di Andrea Bernaudo che vorrebbe introdurre in Italia un’offerta politica ed un sistema come quello che Milei ha adottato in Argentina, che si fonda sugli insegnamenti degli economisti della Scuola austriaca.
Per chi è avvezzo ai temi liberali, la Scuola austriaca è qualcosa di noto, di comune, ma l’opinione pubblica di massa non ne sa quasi nulla delle basi teoriche e dei suoi fondamenti economici e di come essi possano essere applicati per il bene degli individui e dei sistemi economici nazionali, quindi ci sarà un grande lavoro da fare per far comprendere il sostrato culturale alla base di un progetto politico esplicitamente liberista.
I soggetti che si occupano di diffondere il liberalismo in Italia, come la Scuola di liberalismo, il Centro Einaudi di Torino o l’Istituto Bruno Leoni, hanno iniziative rivolte anche ai giovani che sono il futuro della nostra società ed anche i più sensibili alle idee migliori, ma dovranno impiegare tutte le loro energie per diffondere sempre più rapidamente le idee liberali e raggiungere anche quella parte di società che viene quotidianamente bombardata da idee collettiviste, presentate come la migliore delle soluzioni alle esigenze individuali, quando invece sono il modo migliore per soffocare il bene individuale, perché nessuno sa meglio di se stesso di cosa ha bisogno e del modo di soddisfarlo.
Costruire una società migliore si può e si deve, ma in questa epoca di guerra ibrida imperante, sarà un lavoro arduo, tuttavia sottrarsi a questo dovere ‒ da svolgere in nome della libertà individuale ‒ sarebbe codardia pura.
Come procedere per essere funzionali alla trasformazione da idea culturale a adesione politica sarà un qualcosa che si delineerà nei prossimi tempi, ma dobbiamo essere pronti a far cambiare le idee delle persone ad una ad una, per consentire loro di recuperare quegli spazi di libertà che un sistema di tassazione che prende oltre il 50 per cento del reddito riduce la libertà individuale quasi al pari di una misura restrittiva di libertà, solo che la prima non è percepita come tale, ed anzi illude i cittadini che ciò possa anche portare qualche beneficio, che invece non è altro che un amaro calice.
La libertà ha un sapore invece buonissimo, ma non è mai scontata e va conquistata e difesa ogni giorno, e tutti i liberali sono chiamati a fare, anche nel loro piccolo, la propria parte.
(*) Leggi il Taccuino liberale #1, #2, #3, #4, #5, #6, #7, #8, #9, #10, #11, #12, #13, #14, #15, #16, #17, #18, #19, #20, #21, #22, #23, #24, #25, #26, #27, #28, #29, #30, #31, #32, #33, #34, #35, #36, #37, #38
Aggiornato il 16 maggio 2025 alle ore 12:42