Maratona, bronzo azzurro: Aouani nella storia

Dopo l’oro europeo Iliass Aouani si piazza sul podio anche ai Mondiali. Un bronzo storico, un ultimo gradino di enorme importanza per la Nazionale italiana d’atletica nella Maratona. Il quinto piazzamento in top 3 della storia. Aouani si è preso la scena a Tokyo, conquistando un podio iridato nella maratona che entra di diritto nella storia dell’atletica italiana. Una medaglia sorprendente, inattesa, maturata al termine dei 42 chilometri e 195 metri corsi con tenacia e intelligenza tattica. Aouani, 29 anni, nato in Marocco ai piedi dell’Atlante e residente da 27 anni in Italia, laureato in ingegneria civile negli Stati Uniti, non aveva mai centrato un podio mondiale prima d’ora. A Tokyo ha chiuso terzo in 2 ore 9minuti 53 secondi, dimostrando di saper reggere il confronto con i grandi della disciplina.

La Maratona iridata si è risolta in volata: il tanzaniano Alphonce Simbu, già bronzo a Londra 2017, ha battuto il tedesco Amanal Petros, che si era presentato in testa all’ingresso dello stadio nazionale, con un crono di 2 ore 9 minuti 48 secondi. Petros, eritreo di nascita e rifugiato in Germania dopo un passaggio in Etiopia, è il secondo tedesco a salire sul podio mondiale dopo Waldemar Cierpinski, bronzo a Helsinki 1983 e due volte campione olimpico. Nell’ultimo chilometro erano in cinque a contendersi titolo e medaglie: sull’accelerazione di Simbu hanno ceduto l’ugandese Abel Chelangat, quinto, e l’israeliano Haimro Alame, lasciando via libera al trio Simbu-Petros-Aouani. Per l’Italia, oltre al bronzo di Iliass, è arrivato anche il sesto posto di Yohanes Chiappinelli (2 ore 10 minuti 15secondi).

“È uno di quei momenti che si sognano per tutta la vita – ha detto Aouani – È una medaglia che mi rende orgoglioso ma non appaga la mia fame. Sono grato per chi ha creduto in me, felice di alzare il tricolore e di aver reso felici tante persone, la mia famiglia, il coach Massimo Magnani e tutto lo staff che mi segue. Al 15° chilometro affioravano voci della mia parte oscura che mi vuole far mollare però le ho messe subito a tacere. Intorno a metà gara, ad uno spugnaggio, ho perso una delle due lenti a contatto ma mi sono detto che me ne poteva bastare una”. Poi la rivelazione: “puntavo all’oro ma gli altri stati più bravi di me” e un’ammissione amara: “l’anno scorso ho vissuto la delusione di non essere stato convocato per le Olimpiadi”.

Il weekend giapponese ha regalato altre tre medaglie azzurre. Antonella Palmisano si è confermata ai vertici mondiali nella marcia 35 chilometri, conquistando l’argento in 2 ore 42 minuti 24 secondi dietro alla spagnola María Pérez. “Sono contenta di aver portato a casa una medaglia che mi mancava”, ha detto commossa. Nadia Battocletti ha scritto una pagina di storia con l’argento nei 10mila metri e il nuovo record italiano (30’ 38” 23 centesimi). “Ho capito l’atleta che sono. Mi sembra di vivere un sogno”, le sue parole a caldo. Bronzo infine per Leonardo Fabbri nel getto del peso con 21,94 metri, dietro allo statunitense Ryan Crouser e al messicano Uziel Muñoz che lo ha superato all’ultimo lancio. “È stata la gara più bella della mia vita, anche se non è la medaglia che volevo”, ha commentato l’azzurro, autore quest’anno della miglior misura mondiale.

MARCELL JACOBS MEDITA IL RITIRO

Il volto più atteso dell’atletica azzurra, Marcell Jacobs, è invece uscito di scena in Semifinale nei 100 metri, lasciando aperti interrogativi sul suo futuro. “Mi sento pesante, non fluido, lo scorso anno ho corso ancora in 9”85, la testa mi dice che in questo momento non riesce a continuare con queste delusioni. So che non valgo 10”16 ma la stagione è stata quel che è stata. Non so se andrò avanti: devo prendermi tempo e capire se ne vale la pena proseguire”. Lo sprinter delle Fiamme Oro, oro olimpico a Tokyo 2021, ha parlato di riflessioni profonde, mentre Gianmarco Tamberi, suo compagno di gloria in quell’estate giapponese, è stato eliminato nelle qualificazioni del salto in alto a 2,21. Jacobs ha poi aggiunto: “Per quanto riguarda la staffetta 4x100 – ha spiegato – oggi ho fatto 10”16, tempi che facevo quando ancora mi dedicavo al salto lungo per cui forse c’è qualche giovane più meritevole di me da schierare: ne parleremo comunque nei prossimi giorni. Oggi sono veramente molto amareggiato, sicuramente questo è il crono che valevo in questo momento. Mi ero ripromesso di puntare in alto per quest’anno ma che se avessi avuto degli importanti problemi fisici, avrei fatto delle valutazioni per il futuro, ho 30 anni, tra poco 31, e non so se ho ancora voglia di mettermi in gioco per cui ci penserò con calma”.

Aggiornato il 15 settembre 2025 alle ore 16:10