Inzaghi va in Arabia: cosa tenere e cosa “buttare”

Uno scudetto, due Coppe Italia, tre Supercoppe e due Finali di Champions League perse. Ecco cosa resta all’Inter dell’epoca a guida Simone Inzaghi che, ormai è ufficiale, si trasferirà tra pochi giorni all’Al-Hilal. La sconfitta cocente in Champions League è stata solo l’ultima tappa di un epilogo per molti già scritto con il sorpasso del Napoli in Serie A e la mancata Finale di Coppa di Lega. Certo, nella memoria è ancora impressa – e ci rimarrà per molto tempo – la manita del Paris Saint-Germain ai danni dei nerazzurri, ma il bottino del demone di Piacenza non è niente male. I tifosi, infatti, hanno dedicato solo parole al miele per il mister che ha salutato il popolo di Milano con una lettera aperta, nella quale ha affermato di “aver dato tutto” ciò che aveva. E noi, ci sentiamo di credere alle parole di Inzaghi, che per quanto possa aver condotto una stagione al di sotto delle aspettative, non ha mai mentito ai tifosi né tirato i remi in barca. Tuttalpiù, sono stati alcuni giocatori ad aver peccato di tracotanza, perché agli ingiocabili e ai migliori registi al mondo non tremano le gambe in tutti i momenti decisivi.

La separazione tra Inzaghi e l’Inter è arrivata di comune accordo, ma già con lo sguardo rivolto al passato. Con oltre 200 panchine, il mister piacentino è entrato nella storia dell’Inter, alle spalle solo di leggende come Helenio Herrera, Roberto Mancini, Giovanni Trapattoni e José Mourinho. A chiudere il cerchio ci ha pensato il presidente Giuseppe Marotta: “Soltanto chi ha combattuto ogni giorno per il successo può permettersi un confronto franco e sincero come quello di oggi”, ha detto. “A nome del club e dell’azionista Oaktree, ringraziamo Inzaghi per la passione, il lavoro e la lealtà dimostrata in questi anni”.

Tra una settimana, Simone Inzaghi giocherà la Coppa del Mondo per Club con l’Al-Hilal, e l’Inter con il nuovo allenatore. Che dovrà arrivare il prima possibile. È probabile che sull’aereo che partirà per gli Stati Uniti ci sarà Cesc Fàbregas, ma il futuro dei nerazzurri è ancora tutto da definire. Una cosa è certa: l’Inter, ha l’opportunità di ripartire da zero, senza pressioni di alcun tipo. E se c’è un momento buono per un cambio, anche radicale, è proprio questo qui. Per ripartire da chi l’Inter ce l’ha nel cuore, come Federico Dimarco, Alessandro Bastoni, Nicolò Barella, e anche il capitano, Lautaro Martínez.

Aggiornato il 04 giugno 2025 alle ore 12:36