Internazionali d’Italia: si avvicina il giorno di Sinner

Gli occhi del mondo sono puntati su di lui. Sono ormai scaduti i tre mesi di squalifica che hanno tenuto Jannik Sinner lontano dal rettangolo di gioco a cui l’altoatesino ha affidato le sue fortune. E domani, al secondo turno degli Internazionali BNL d’Italia, il numero uno del ranking Atp ricomincerà a solcare – definitivamente – un campo da tennis, sulla terra battuta della Capitale. Oggi, nel giorno in cui scendono in campo Lorenzo Musetti contro Otto Vitranen (secondo turno), Francesco Passaro contro Grigor Dimitrov (in vantaggio l’italiano di un set a zero) e Luciano Darderi contro l’amico di Sinner Jack Draper, non si fa che parlare della racchetta di San Candido. E proprio l’inglese classe 2001, cresciuto sportivamente insieme a Jannik, si è sfogato riguardo al patteggiamento con la Wada, definendolo “una brutta cosa per tutto il tennis”. “Gli auguro un grande ritorno e soprattutto che si possa divertire”, ha aggiunto il campione di Sutton fresco dalla vittoria del suo primo Masters 1000 a Indian Wells. “È fantastico per il tennis riaverlo qui. Mi divertirò a vederlo giocare, spero di incontrarlo in Finale”, ha aggiunto il rivale Carlos Alcaraz, che sfiderà Dušan Lajović nel secondo turno previsto oggi.

Niente derby azzurro, dunque, per il numero uno del mondo. Mariano Navone ha sconfitto Federico Cinà al primo turno degli Internazionali. Il 24enne di Buenos Aires ha costruito la sua ascesa grazie a un eccellente 2024 nei circuiti Challenger, vincendo cinque titoli: Poznań (Polonia), Santa Fe (Argentina), Santa Cruz (Bolivia), e nuovamente Buenos Aires e Santa Fe in Argentina. Questi successi gli hanno permesso di scalare la classifica fino al 29° posto, personal best ranking della carriera. In patria è diventato già un piccolo fenomeno: i tifosi lo hanno soprannominato La Navoneta. “In Argentina tutti chiamano la Nazionale di calcio Scaloneta, dal nome del commissario tecnico, Lionel Scaloni”, ha spiegato lo stesso Navone, “quindi La Navoneta è lo stesso, anche se lo usano meno persone perché non sono così famoso. A me piace, la gente mi identifica con quel nome: non dicono Mariano, dicono La Navoneta”. Specialista della terra rossa, Navone costruisce i punti da fondo campo, cambiando spesso ritmo e puntando alle linee per mettere in difficoltà l’avversario. Contro Cinà, l’argentino ha sfruttato la sua profondità di colpi e la rapidità di circolazione, costringendo l’azzurro a subire il suo ritmo e interrompendo la continuità al servizio.

Aggiornato il 09 maggio 2025 alle ore 13:55