
Il 2-0 dei primi 45’, la remuntada in salsa spagnola, poi la zampata di Francesco Acerbi in pieno recupero e il colpo del ko inferto dal solito Davide Frattesi. “Ho sofferto anche riguardando gli highlight dopo la partita”, dice qualche amico di fede nerazzurra, e “Yann Sommer sembrava Julio César”, ammette a ragion veduta qualcun altro. Senza scomodare gli eroi del triplete, bisogna fare i complimenti all’Inter di ieri sera – non quello del 2010 – che con una prestazione da grandissima squadra ha battuto nei tempi supplementari un Barcellona indomito, vincendo la prima Semifinale di Champions League e approdando, per la seconda volta in tre anni, alla Finale di Monaco.
Il primo tempo, a San Siro, ha dato ragione alla masterclass tattica di Simone Inzaghi, grazie alla quale i nerazzurri sono andati a prendersi un the caldo in vantaggio di due lunghezze con i gol del capitano Lautaro Martínez e Hakan Çalhanoğlu su rigore. Poi, nel secondo tempo, proprio il demone di Piacenza sembrava essere andato in confusione: tolto Federico Dimarco per Carlos Augusto, in pochi minuti la squadra di Hansi Flick fa 2-2, con Eric García e Dani Olmo. E poi, un gran gol di Raphinha sembrava aver condannato l’Inter – e le scelte di Inzaghi, che nel frattempo aveva schierato le seconde linee – alla sconfitta, ma Acerbi, da attaccante aggiunto, ha regalato ai suoi altri 30’ in paradiso. E qui, quando avere la mente lucida e la gamba ferma conta più di qualunque altra cosa, Marcus Thuram e Davide Frattesi hanno confezionato il gol vittoria e il conseguente passaggio del turno per l’Inter. La rete più importante della sua vita, per il giovane romano che “ha visto tutto nero” e per poco non si sentiva male dall’esultanza. Allo scadere dei supplementari, ci ha pensato Sommer a convalidare il vantaggio per 4-3 dei suoi, con almeno due parate che sono valse quanto due gol.
Alla fine, i cambi che non avevamo capito, hanno dato ragione a Inzaghi, che può fregiarsi di questo gruppo “mostruoso” che ha costruito in questi quattro anni. E che ora può coccolarsi almeno per qualche giorno. “Ero sicuro che i cambi ci avrebbero aiutato. Avevamo Lautaro, Denzel Dumfries (un altro che ha giocato una partita da manuale, ndr.) e Frattesi, che ieri non aveva chiuso la rifinitura. Siamo andati oltre le difficoltà”, ha spiegato l’allenatore dell’Inter nel post partita. “Come prima cosa bisogna fare i complimenti al Barcellona, abbiamo incontrato una squadra forte. C’è voluta una super Inter per batterli”, ha esordito il tecnico ex Lazio ai microfoni del Corriere dello Sport. “Abbiamo giocato due gare mostruose. I ragazzi sono stati fantastici. Sono orgoglioso e contento di essere il loro allenatore. Hanno dato tutto. Chi ha iniziato e chi è entrato, davanti alla nostra gente”, ha aggiunto. E ancora: “Abbiamo cercato di giocarcela: con le nostre armi e le nostre qualità. Conoscevamo il Barcellona e sapevamo cosa fare in campo. Abbiamo messo cuore, non siamo stati mai presuntuosi e alla fine ce l’abbiamo fatta”.
Oggi, l’undici di Inzaghi guarderà con attenzione la seconda Semifinale tra Paris Saint-Germain e Arsenal, che sancirà l’avversaria del Biscione nella Finale del 31 maggio. Al momento, i parigini sono in vantaggio per 1-0, ma guai a dare per sconfitti i gunners di Mikel Arteta, che sognano la Finale da troppi anni ormai.
Aggiornato il 07 maggio 2025 alle ore 12:37