È stato siglato l’accordo sul contratto che riguarda il mondo della scuola. L’intesa sul comparto Istruzione e Ricerca interessa circa un milione e 286mila dipendenti, di cui 850mila docenti. Gli aumenti sono di circa 150 euro medi mensili per 13 mensilità, con punte di 185 euro medi mensili per gli insegnanti, in base all’anzianità di servizio, e 240 euro medi mensili per ricercatori e tecnologi. Il contratto consentirà il pagamento di arretrati che per i docenti possono raggiungere circa 2mila euro. La richiesta dei firmatari è che si avviino subito le trattative per il rinnovo del contratto 2025-2027. Non ha firmato la Flc Cgil, secondo la quale “gli incrementi stipendiali previsti e per oltre il 60 per cento già erogati in busta paga sotto forma di indennità di vacanza contrattuale, coprono neanche un terzo dell’inflazione del triennio di riferimento e sanciscono la riduzione programmata dei salari del comparto”.
Soddisfatti tutti gli altri sindacati – Cisl, Uil, Gilda, Anief, Snals – e i ministri della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Per quest’ultimo si tratta di “un risultato storico. Gli stipendi erano fermi da molti anni, dal 2009 al 2018, sotto diversi Governi. Oggi diamo rispetto e dignità a chi lavora per l’istruzione dei nostri giovani”, e fa anche alcuni conti: con i contratti 2019-2021 e 2022-2024 gli aumenti medi sono stati, rispettivamente, di 123 e 150 euro per i docenti, 89 e 110 euro per il personale Ata. Quando verrò firmato anche il contratto 2025-2027 si arriverà, compresi i relativi arretrati, ad un totale di 416 euro lordi mensili in più per gli insegnanti e 303 euro in più per il personale Ata.
Soddisfatta anche la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, mentre il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, fa notare come questa settimana segni un momento particolarmente significativo per il pubblico impiego: con la firma dei contratti di Enti Locali e Istruzione e Ricerca si completa un percorso che coinvolge oltre 1,6 milioni di lavoratori, ossia metà dell’intera platea del settore pubblico, per un impegno complessivo di 4,1 miliardi di euro a regime. Per il rinnovo del contratto 2025-2027, per il quale l’avvio del rinnovo sarà imminente, l’Aran nei giorni scorsi aveva riferito i valori ipotizzabili, a regime, con incrementi che per il personale della scuola potrebbero essere, a partire dall’1 gennaio 2027, mediamente di 135 euro al mese per 13 mensilità. Per i docenti la media sarebbe di 142 euro mese, 104 per il personale Ata.
Aggiornato il 06 novembre 2025 alle ore 10:56
