
Saranno le telecamere di sicurezza e le testimonianze a fare chiarezza. L’aggressione di stampo antisemita nei confronti di due turisti francesi – padre e figlio piccolo – di fede ebraica all’Autogrill di Lainate (nel milanese) è arrivata fino alla Procura di Milano. E alla Digos. Dalla Francia, l’aggredito ha deciso di lottare perché sia fatta giustizia, mentre da parte di alcuni degli indagati è arrivata la contro denuncia.
“L’uomo che oggi accusa falsamente i miei patrocinati di essere stato aggredito per motivi di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ha rivolto alla compagna di uno dei due di origine palestinese gesti offensivi, insulti razzisti e sessisti e minacce”, ha esordito Federico Battistini, l’avvocato difensore di due fratelli imputati per l’aggressione. “Qualificare quanto accaduto come espressione di razzismo e antisemitismo è completamente fuorviante, oltre che lesivo della reputazione dei miei assistiti. La versione dei fatti esposta dal signore francese è parziale e tendenziosa e ha finito con il fomentare un clima di odio che costituisce un serio pericolo per la loro incolumità”, ha aggiunto il legale, anche se la testimonianza di terzi smentirebbe la versione dei suoi assistiti. “Per inciso, sono cittadini italiani senza alcuna simpatia verso gruppi che incitano a comportamenti d’odio. Al contrario, sono impegnati insieme a persone di varia nazionalità per combattere ogni forma discriminazione e violenza”, ha chiosato l’avvocato Battistini. Molto probabilmente, la direzione del caso verrà segnata dall’attenta valutazione dei filmati del circuito di sicurezza dell’area di servizio.
Tutto ciò mentre episodi di odio antisemita in Italia, rispetto all’anno scorso e dal 7 ottobre 2023, rimangono più o meno stabili. Ma ciò che preoccupa, è l’aumento della gravità delle azioni antisemite. Ogni mese si registrano 70, 80 episodi di antisemitismo, “un numero che non si discosta da quello dello scorso anno, quando si era già verificato un aumento del 400 per cento, ma di cui cresce la gravità”, ha spiegato il direttore dell’Osservatorio antisemitismo del Cdec Gadi Luzzatto Voghera, secondo cui “da un post alle aggressioni il passo è breve”. E questo passo, probabilmente, è già stato compiuto.
Aggiornato il 31 luglio 2025 alle ore 13:58