
L’era digitale chiede professionisti sempre più preparati. L’Italia registra dati negativi. La privacy in rete si restringe sempre di più. Social, streaming, diritti tivù e radio stanno cambiando le regole di accesso gratis ai prodotti. Sono circa 44 milioni gli utenti attivi sui social media, con il 32 per cento di essi che si informano tramite i social. Il gruppo Meta (il big del web con Facebook, Instagram, WhatsApp) ha deciso allora di lanciare una nuova formula: abbonamento mensile tra 6 e 8 dollari passando per Google Play o App Store. Il pagamento comporta l’uso dei prodotti senza inserzioni o usarli gratuitamente messaggi pubblicitari. Anche X di Elon Musk (ex Twitter) e il cinese TikTok si stanno adeguando, considerando l’enorme mole di pubblicità che possono raccogliere oltre i dati dei clienti. Se non vuoi pagare devi fare un patto con il diavolo: permettere di essere “tracciati”, di cedere notizie sulle nostre attività in rete, come acquisti di vari generi, scelta di viaggi, villeggiatura.
Era il febbraio 2004 quando un gruppo di studenti dell’Università di Harvard con in testa Mark Zuckerberg lanciò The Facebook, che sei anni dopo raggiunse circa 500 milioni di utenti. Tra il 2012 e il 2014 acquista Instagram e WhatsApp, cambiando nome in Meta nel 2021. In vent’anni i cambiamenti sono stati profondi. Mentre negli Stati Uniti esplode la guerra per diffamazione tra Donald Trump e il magnate dei media Rupert Murdoch (Abc, Cbs, 60 minuti, Fox) per la vicenda della pubblicazione di una lettera al finanziere e pedofilo Jeffrey Epstein, morto suicida nel 2019 in Russia lo zar Vladimir Putin blocca l’uso di WhatsApp sostituendola con una nuova app controllata dallo Stato. Il servizio di messaggistica, usato dal 78 per cento dei cittadini russi, entrerà nella lista dei software dei Paesi ostili.
A Pechino il controllo dei media da parte del Governo e del Partito comunista cinese avviene già da anni e con formule sempre più complesse ma nonostante queste rigidità il divieto viene aggirato con l’uso di una Vpn. Le innovazioni russe e cinesi mirano a tenere sotto controllo le comunicazioni e le informazioni straniere. La società mondiale ha di fronte una fase senza precedenti: la rivoluzione agricola richiese alcuni millenni, quella industriale solo alcuni secoli. Oggi la trasformazione tecnologica è evoluta al punto tale che l’Intelligenza artificiale, la robotica trasformano il concetto di lavoro, produzione e decisione. L’era digitale richiede allora responsabilità. Anzi, la società digitale richiede nuove regole per gestire e indirizzare le trasformazioni. Le città sono piene di telecamere e sensori che trasformandosi in smart city registrano dati di ogni genere. Gli Stati stanno cercando di regolamentare la complessità digitale, proteggendo valori umani e l’ambiente naturale. Come va la formazione dei giornalisti in Italia? Male. Nell’ultima sessione di esami di idoneità su 228 candidati ben 111 non hanno superato lo scritto e 13 gli orali. Il 45,6 per cento di bocciati. Male anche quelli che hanno frequentato le scuole biennali di giornalismo: su 65 canditati 31 non hanno superato gli scritti. Un quadro desolante mentre in Europa si assiste a cambiamenti nei gruppi dei media, da Vivendi a Mfe - MediaForEurope.
(*) La foto è tratta dal sito web dell’Ordine dei giornalisti
Aggiornato il 22 luglio 2025 alle ore 11:14