Il docufilm di Crespi su Falcone e Borsellino in onda su Rai 1

Il docufilm “Falcone e Borsellino - Il fuoco della memoria”, diretto da Ambrogio Crespi verrà mandato in onda su Rai 1 domani in seconda serata. L’opera di Crespi si propone di riaccendere i riflettori su due delle figure più iconiche e tragiche della storia italiana recente: i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Non è un semplice ripercorrere cronologico degli eventi, ma un tentativo profondo di cogliere l’essenza del loro impegno, la complessità del contesto in cui operarono e, soprattutto, l’eredità indelebile che hanno lasciato.

Crespi adotta un approccio che bilancia rigorosa ricostruzione storica e un’evidente ricerca emotiva. Attraverso un sapiente montaggio di materiale d’archivio – interviste d’epoca ai due magistrati, spezzoni di notiziari, immagini dei luoghi simbolo degli attentati – il regista riesce a immergere lo spettatore in un’atmosfera di tensione e riflessione. La scelta di alternare queste immagini con testimonianze attuali di chi ha conosciuto Falcone e Borsellino (colleghi, familiari, investigatori) o di chi ne ha continuato l’opera, conferisce al docufilm una dimensione di continuità e attualità. Queste voci, spesso cariche di commozione e rispetto, contribuiscono a umanizzare le figure dei giudici, sottraendole all’aura di martirio per restituirle alla loro dimensione di uomini integri, coraggiosi e profondamente consapevoli dei rischi che correvano.

Uno dei maggiori pregi del docufilm è la capacità di evidenziare non solo l’eroismo dei due giudici, ma anche la loro straordinaria intelligenza investigativa e la lucida visione strategica nel contrasto a Cosa Nostra. Viene ben illustrato il metodo di lavoro di Falcone, la sua intuizione di seguire i “soldi” per colpire al cuore l’organizzazione criminale, e la sua profonda amicizia e sintonia professionale con Borsellino. Il film sottolinea la complementarità tra i due, il loro essere un “unicum” nella lotta alla mafia, rafforzando il senso di una perdita non doppia, ma esponenziale per lo Stato.

Crespi riesce a trasmettere un senso di urgenza e di ineluttabilità man mano che ci si avvicina ai tragici eventi di Capaci e Via D’Amelio. Nonostante la storia sia nota, la tensione è palpabile, grazie anche a un sapiente uso della colonna sonora e a un ritmo narrativo che non concede distrazioni.

Un altro aspetto encomiabile è la volontà di andare oltre la mera cronaca giudiziaria, esplorando il clima politico e sociale dell'epoca. Sebbene non si addentri in analisi eccessivamente complesse, il docufilm accenna alle difficoltà incontrate dai giudici, alle resistenze istituzionali e alle solitudini che spesso hanno accompagnato il loro percorso.

Se proprio si volesse trovare un “limite” (ma vedremo che limite non è), potrebbe essere la tendenza, in alcuni momenti, a una narrazione forse un po’ didascalica per un pubblico già molto informato sui fatti. Tuttavia, questa scelta è comprensibile e forse necessaria per raggiungere un pubblico più ampio, inclusi i giovani, che potrebbero non avere una conoscenza approfondita di questi eventi storici fondamentali. Alcuni potrebbero anche desiderare un’analisi più incisiva sulle zone d'ombra e i misteri irrisolti che ancora avvolgono le stragi, ma l’obiettivo principale del film sembra essere più quello di commemorare e ispirare, piuttosto che condurre una nuova inchiesta giornalistica.

“Falcone e Borsellino - Il fuoco della memoria” è un docufilm potente e commovente che assolve pienamente al suo compito di preservare la memoria di due eroi civili. Ambrogio Crespi ha realizzato un’opera non solo necessaria per ricordare, ma anche per riflettere sull'importanza dell'impegno civile, della giustizia e della legalità. Il “fuoco della memoria” a cui allude il titolo è un fuoco che il docufilm riesce ad accendere e a mantenere vivo, trasmettendo alle nuove generazioni il testimone di una lotta che non deve e non può dirsi conclusa.

È un film che merita di essere visto e rivisto, nelle scuole e nelle piazze, per non dimenticare mai chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e perché il loro sacrificio non sia stato invano.

Aggiornato il 18 luglio 2025 alle ore 12:44