
La presentazione dei palinsesti delle televisioni (Rai, Mediaset, La7, Discovery) ha evidenziato che lo scenario è dominato da produttori, programmatori, giornalisti, conduttori, attrici formatisi in prevalenza negli ambienti culturali della sinistra. La sfida autunnale lanciata dall’editore Urbano Cairo con La7, il Corriere della sera, La Gazzetta dello sport contraddice con le espressioni usate per accreditare i media del gruppo come “liberi indipendentemente da chi sia al Governo”, salvo poi presentare come novità Roberto Saviano (sei puntate sulla Giusta distanza),il procuratore Nicola Gratteri (Lezioni di mafie), Gherardo Colombo che racconterà la storia della P2, i comici Luca e Paolo i cui bersagli preferiti sono i ministri Carlo Nordio, Matteo Salvini e Francesco Lollobrigida, il gruppo di Propaganda live di Diego Bianchi “Zoro”. La7 è una televisione libera? Per Cairo, il manager-editore del gruppo Rcs, dei periodici per famiglia, proprietario del Torino calcio, gestisce il business prodotto dal Giro d’Italia, sono i vertici delle trasmissioni a scegliere e invitare soggetti politici e opinionisti. Appartengono a tutti gli schieramenti ma se sono in prevalenza quelli di orientamento antigovernativo dipende dagli esponenti della maggioranza che non si presentano. È così? Difficile crederlo. Cairo è abituato a lavorare su più tavoli. Lancia l’idea di una televisione commerciale ma che guarda a temi che toccano la sensibilità dell’opinione pubblica. Per questo il maxi-editore si muove per ottenere “una piccola parte del canone”.
L’ipotesi è sostenuta da tempo dal direttore del Tg La7 Enrico Mentana che ha festeggiato 15 anni direzione e che l’invenzione delle maratone politiche, referendarie, elettorali ha posizionato nella sfera del cosiddetto “servizio pubblico”. Guardando il palinsesto blindato troviamo uno schieramento di giornalisti di chiara fama del mondo della sinistra. Lilli Gruber presiede Otto e mezzo da 17 anni proveniente dalla Tgr di Trieste e dal Tg2 di Antonio Ghirelli oltreché dal Tg1 e dalla scuola di Beppe Giulietti. Giovanni Floris gestisce DiMartedì mentre Corrado Formigli, scuola Michele Santoro, del Tg3 curziano, conduce il giovedì Piazzapulita e Corrado Augias, tra i massimi esponenti dei giornalisti democratici, si arrampica il lunedì sulla Torre di Babele. A rafforzare l’orientamento progressista figurano Aldo Cazzullo, con Una giornata particolare e Massimo Gramellini nel fine settimana, dopo aver fatto l’ampia sinergia con Il Caffè del Corriere della sera, diretto ormai da dieci anni da Luciano Fontana, i cui primi passi giornalistici li fece a Frosinone come corrispondente dell’Unità. Tra i dodici della “rete libera” non manca David Parenzo che, per il terzo anno guida L’Aria che tira, il quale in una lunga intervista al Corriere della sera rievoca i suoi trascorsi da gruppettaro nei movimenti studenteschi si sinistra. E torna l`ex direttore Ezio Mauro che prese la guida di Repubblica dopo la lunga gestione di Eugenio Scalfari. Ora il sogno del direttore de La7 Andrea Salerno è quello di avere in trasmissione Corrado Guzzanti, il comico che ha avuto tanto successo negli anni passati in Rai.
Aggiornato il 15 luglio 2025 alle ore 09:50