
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso ieri la sua preoccupazione per il sovraffollamento delle carceri italiane, un problema che affligge il sistema penitenziario da anni. Secondo il capo dello Stato, il sovraffollamento delle carceri è un problema grave che richiede una soluzione urgente.
Mattarella lancia un durissimo j’accuse allo stato del sistema carcerario, e quindi all’inerzia della politica, proprio all’inizio dell’estate quando le difficoltà delle persone in custodia sfiorano la crudeltà.
Il presidente della Repubblica, come è sua abitudine, ha scelto un’occasione ufficiale per sferzare il Governo sulla necessità di agire in varie direzioni. Incontrando il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), il capo dello Stato ha lodato il lavoro, duro e professionale, delle forze che operano all’interno degli istituti. Certamente anch’esse vittime secondarie dell’inadeguatezza del sistema penale italiano. Si tratta di una vera e propria “emergenza nazionale”, sottolinea Mattarella mettendo il dito in una piaga che ha radici lontane e che pone l’Italia nei gradini più bassi negli standard europei.
Si è persa aderenza alle indicazioni della Costituzione, ha detto in sostanza Mattarella, quando si pensa al carcere come “solo luogo di custodia” mentre la Carta prevede recupero, socialità e progettualità.
“I luoghi di detenzione – ha spiegato il presidente davanti alla delegazione della Polizia penitenziaria – non devono trasformarsi in palestra per nuovi reati, in palestra di addestramento al crimine ma devono essere effettivamente rivolti al recupero di chi ha sbagliato. Ogni detenuto recuperato equivale a un vantaggio di sicurezza per la collettività oltre ad essere un obiettivo costituzionale”. Il capo dello Stato affronta senza amnesie le patologie carcerarie, almanaccandone le carenze. Primo: “Le preoccupanti condizioni del sistema carcerario che è contrassegnato da una grave e ormai insostenibile condizione di sovraffollamento”. Secondo: servono “urgenti interventi di manutenzione e ristrutturazione per porre rimedio alle condizioni strutturali inadeguate di molti istituti”.
Terzo: “Il difficile accesso alle cure sanitarie specialmente per i detenuti affetti da problemi di salute mentale”. Quarto: servono “nuove e più adeguate professionalità” e soprattutto mancano “operatori ed educatori” e “spazi di socialità”. Quinto: il problema si risolve solo aprendo il portafoglio con “investimenti lungimiranti”.
Nel cahier de doleance del Quirinale appare per ultimo – ma squarcia il silenzio di troppi – il grido d’allarme per l’inaccettabile numero di suicidi nelle prigioni italiane: “è’ drammatico il problema dei suicidi nelle carceri che da troppo tempo non da’ segni di arresto: si tratta - ha spiegato - di una vera emergenza sociale sulla quale occorre interrogarsi per porre fine immediatamente a tutto questo. Deve essere fatto per rispetto dei valori della Costituzione, per rispetto del vostro lavoro e della storia della polizia penitenziaria”. “Ora il ministro Nordio ascolti le parole di Mattarella”, ha osservato Walter Verini per il Pd che si chiede che fine abbia fatto il piano del Governo.
“Ci auguriamo che cambi strada e di fronte alle osservazione del presidente Mattarella proponga strategie di alleggerimento delle sofferenze dei detenuti”, gli ha fatto eco Avs con il Capogruppo in commissione Giustizia della Camera Devis Dori. È ormai l’ora di affrontare la “drammatica emergenza” segnalata dal presidente, ha osservato Riccardo Magi anticipando di star preparando uno strumento d’emergenza come un “indultimo”.
La situazione delle carceri italiane
Le carceri italiane sono sovraffollate, con una capacità di circa 50mila posti, ma con una popolazione carceraria che supera i 60mila detenuti. Questo sovraffollamento crea condizioni di vita difficili per i detenuti, con problemi di igiene, salute e sicurezza.
Le cause del sovraffollamento
Il sovraffollamento delle carceri italiane è causato da diversi fattori, tra cui:
– L’aumento della popolazione carceraria: negli ultimi anni, la popolazione carceraria è aumentata a causa dell’aumento dei reati e della durata delle pene.
– La mancanza di investimenti: le carceri italiane necessitano di investimenti per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e per ridurre il sovraffollamento.
– La inefficienza del sistema giudiziario: il sistema giudiziario italiano è spesso lento e inefficiente, ciò che porta a lunghi tempi di attesa per i processi e per la scarcerazione dei detenuti.
Le soluzioni
Per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri italiane, sono necessarie diverse soluzioni, tra cui:
– Investimenti per migliorare le condizioni di vita dei detenuti: è necessario investire per migliorare le condizioni di vita dei detenuti, come ad esempio la costruzione di nuove carceri o la ristrutturazione di quelle esistenti.
– Riforma del sistema giudiziario: è necessario riformare il sistema giudiziario per ridurre i tempi di attesa per i processi e per la scarcerazione dei detenuti.
– Alternative alla detenzione: è necessario aumentare l’uso di alternative alla detenzione, come ad esempio la libertà vigilata o la detenzione domiciliare.
In conclusione, il sovraffollamento delle carceri italiane è un problema grave che richiede una soluzione urgente. È necessario che il governo e le autorità competenti prendano misure concrete per risolvere questo problema e per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Il Presidente Mattarella ha ragione a esprimere la sua preoccupazione per questo problema e a chiedere una soluzione urgente.
Aggiornato il 01 luglio 2025 alle ore 13:21