
Tempi amari per il giornalismo. Quello tradizionale attraversa una profonda crisi, caratterizzata dalla perdita di rilevanza, fiducia e sostenibilità economica. L’ultimo rapporto di Digital News 2025, realizzato in 48 Paesi del mondo, ha evidenziato che le fonti tradizionali (televisione, radio, stampa, siti web) stanno perdendo il contatto con i cittadini. Analizzando le modalità di fruizione viene sottolineato che l’81 per cento degli utenti accede alle notizie tramite smartphone, il 68 per cento utilizza piattaforme online, il 65 per cento apprende le notizie dalla televisione, il 39 per cento s’informa tramite i social. Solo il 12 per cento degli intervistati legge un prodotto cartaceo, un fenomeno in forte calo che nel giro di 13 anni ha perduto oltre il 50 per cento delle copie non recuperate dalla crescita del digitale. Cosa sta succedendo? La prima profonda riflessione è partita negli Stati Uniti dove l’irruzione sullo scenario mediatico del presidente Donald Trump ha innescato una combinazione contrastante di pareri e opinioni, favorendo la crescita di un fenomeno chiamato “ecosistema mediatico alternativo”.
La conseguenza è rappresentata dalla penetrazione, soprattutto tra i giovani, di podcaster, youtuber, tiktoker e influencer. E la qualità dell’informazione? In un mondo pieno d’incertezze e instabilità quasi il 60 per cento degli utenti è preoccupato per la difficoltà di distinguere tra vero e falso: sono troppe le notizie fuorvianti. L’uso dell’Intelligenza artificiale non sembra, pe ora, rassicurare il pubblico. La opacità delle fonti e la potenziale manipolazione rappresentano un pericolo per la verità. Diminuisce la fiducia nei media. Per contrastare la disaffezione e recuperare credibilità i media dovranno, secondo il rapporto Digital News investire maggiormente per formare redazioni con un alto livello di preparazione al fine di offrire contenuti sintetici e visivamente accattivanti con la riscoperta del valore dell’imparzialità, della trasparenza e dell’analisi di approfondimento. Un giornalismo di qualità che metta all’angolo linguaggi poco comprensibili. La maggioranza dei giovani under 35 si è staccata dai mezzi cartacei, perché considerati poco accessibili o alienanti.
Le nuove generazioni chiedono leggerezza senza rinunciare, però, alla sostanza. Nell’epoca delle comunicazioni in tempo reale viene premiata la specificità, l’originalità delle argomentazioni, i retroscena. La sobrietà della scrittura. Per il rapporto Digital News il panorama mediatico italiano è investito da una trasformazione digitale crescente. L’esperimento del Foglio con edizione interamente generata dall’Intelligenza artificiale non ha incontrato rilevanti consensi. Più gettonati sono Google, Facebook, Netflix, Amazon. Tra le testate più affidabili s’inserisce per l’ottava volta l’Agenzia Ansa diretta da Luigi Contu, seguita da Sky Tg24, Il Sole 24 ore, Tg La7. Un monito di ampio respiro è giunto da Papa Leone XIV. Nel messaggio inviato in occasione allo spettacolo teatrale Proyecto Ugaz dedicato alla coraggiosa giornalista di tante inchieste Paola, il pontefice agostiniano ha scritto: “Ovunque un giornalista venga messo a tacere s’indebolisce la democrazia. La libertà di stampa è un bene comune inalienabile. Chi esercita coscienziosamente questa vocazione non può vedere la propria voce messa a tacere da interessi meschini o dalla paura della verità”. Per Robert Francis Prevost, i giornalisti devono essere “seminatori di luce tra le ombre”.
Aggiornato il 25 giugno 2025 alle ore 12:56