
Per il mondo degli scomparsi, per le loro famiglie e conoscenti, per gli esperti e per i tecnici e per il pubblico interessato, c’è Romana Mercadante di Altamura. E cioè un nuovo programma televisivo, che ha impegnato una squadra fresca e inedita per due ore di trasmissione tutti i giorni, in diretta, per 40 e più casi al mese di scomparsi di oggi, di ieri, ma anche casi insoluti. Perché “gli scomparsi non si abbandonano mai”. Il programma live s’intitola Psiche criminale. Scomparsi, va in onda quotidianamente, dalle 14 alle 16, sul digitale terrestre 122 nell’ambito del palinsesto Fatti di nera, del circuito Cusano Media Play dell’editore Stefano Bandecchi. Una squadra a tutti campo di autori, giornalisti, ma anche associazioni di volontari, forze di ricerca e di soccorso, ospiti qualificati. Ho esordito annunciando che alla guida c’è Romana Mercadante di Altamura perché il pregio di questo spazio è proprio una qualificatissima autrice e conduttrice, che ribalta la consuetudine e lancia un metodo aderente alla sua formazione unica, alla sua esperienza rara, alla sua sensibilità diversa, che si concretizza nell’ampliamento di un metodo più vasto e più largo. Significa che per gli scomparsi di oggi, di ieri e di sempre si accendono luci laddove non si era arrivati. Tra gli autori figurano anche Emanuele Ricucci, Diletta Riccelli, Alexandra Manole.
Lo spiega lei, Romana, a L’Opinione come è arrivata a questo programma: “Intanto la fortuna e la volontà di aver messo insieme nell’arco della professione una preparazione nell’accrescimento di strumenti e conoscenze mirate, senza abbandonare i criteri rodati per andare oltre, dove finora non era arrivata la cronaca. Vuol dire che siamo disponibili a calarci tra faldoni e carte dimenticate, riaprendo ricerche con le possibilità di oggi. Io stessa ho passato tanto tempo a spulciare gli archivi delle procure e dei luoghi deputati, a scartabellare documenti sepolti per risultati insperati, ma noi utilizziamo anche pool specializzati. Faccio l’esempio della Manisco World, nata in Messico, acronimo di manipolazione e scomparsa con collegamenti sia nazionali che internazionali in tempo reale, specializzata in coloro che scompaiono senza lasciare tracce, vittime di sette e psicosette, per persone rapite, sequestrate e inibite nella loro libertà”.
Romana Mercadante di Altamura è una laureata in legge con pratica forense in diritto penale e civile ma unitamente una legal journalism per superare i vuoti e le mancanze conseguenti all’uso dei social media. “Senza polemica – avverte – noi portiamo un metodo che indaga oltre uno schema e utilizza tutte le idee, tutte le sensibilità perché abbiamo estrazioni multiple integrate, non concorrenziali e non a esclusione. Che vuol dire nei fatti? Che al politicamente corretto preferiamo il rasoio di Occam, che qui significa scartare tutto ciò che può portare fuori strada per privilegiare la via più semplice nel senso della più diretta alla soluzione. Siamo in onda da un mese, ma siamo sulla strada giusta”. Le storie trattate sono casi storici, come i fratelli Maiorana, scomparsi senza soluzione tra i più anonimi, vicende archiviate, ma anche i gialli più intricati da Garlasco alle investigazioni in corso.
Una sintesi per dire chi sia Romana. Nel 1998 giornalista delle tivù locali, a Rete Oro per la politica capitolina e la cronaca sportiva. Intanto la laurea e l’idoneità a Roma con pratica in più settori, compreso diritto dello spettacolo, collaborazioni con enti per i cittadini, l’immobiliare su scala internazionale, master in un college post laurea inglese e, dati i suoi natali, la passione per gli sport equestri come il cross country. In Rai, ha lavorato come autrice nelle redazioni di noti programmi, da Uno Mattina ai vari Telethon, con Antonio Lubrano, Franco Di Mare, Elisa Isoardi, Gerardo Greco. Il mondo della cultura e spettacolo lo ha conosciuto anche da una holding di affari legali internazionale per i diritti di cinema, teatro, arte. Parla l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo e anche russo, svedese e portoghese. Impossibile? Ha un quoziente di intelligenza 162 come Steve Jobs ed è visibile, perché Romana è acuta, mite e limpida. Quello che colpisce della sua conduzione sono i sentimenti protagonisti: “Non si può evitare la commozione di fronte a casi umani e strazianti”.
È una tattica anche, perché dove ci sono il bene e l’umanità chi fa il male è in difficoltà. Nel 2022 “la super legal crime” ha incontrato un magistrato disposto a saltare l’ostacolo dei ruoli, Giancarlo De Cataldo, che in pensione ha spostato il tavolo delle indagini in televisione con Cronache criminali, su Rai 1. È stato il magistrato di Sorveglianza dei pentiti delle bande romane e il giudice a latere in Corte di Assise di Francesco Damato, il super procuratore di Br e Nar. “Con il doppio tesserino riesco a passare di qua e di là, tra giornalisti e avvocati”, spiega la tv host. De Cataldo è il pluriautore di numerosi libri, da cui sono state tratte pellicole e serie, e del premiato il libro e film Romanzo criminale, la vera storia della Banda della Magliana.
“Infatti, nel programma abbiamo già affrontato aspetti dei casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori”. La formula di Psiche criminale. Scomparsi ha anche la caratura di Diletta Riccelli, “la giornalista nuove prove”, perché il programma e il circuito Cusano Media Play intendono svolgere un ruolo importante contro “il fenomeno dei femminicidi”. E cioè quelle morti o scomparse di donne “in quanto donne”, in cui c’è o potrebbe essersi occultata la mano di un famigliare o di offensore sessuale. “L’approccio nostro non si ferma alle contrapposizioni culturali o ideologiche sul tema”, spiega la conduttrice. “Se i fatti scadono in tifoserie da clamore ci perdiamo, ma se invece ragioniamo pensando che oggi ci sono metodi, leggi e realtà diverse, che la donna è diversa, che la coppia è diversa, che la famiglia è diversa e la società evolve, riusciamo a vedere di più e si può fare la migliore prevenzione al crimine”.
La contrapposizione maschile-femminile rischia di fomentare, mentre abbattere “la mentalità non è reato”, che fa leva su pregiudizi, discriminazioni e vecchie mentalità, disarma e depotenzia chi pensa di poter uccidere impunito. “Faccio l’esempio del caso di una donna, sposata con uno straniero finito in carcere per reati di truffe, che quando è uscito è scappato e lei è scomparsa. Volontaria? Era l’assassino. O quello di Natalina Papandrea, scomparsa nel nulla nel 2017, madre di una bambina di sei anni, che viveva con la madre e la sorella.
La Procura di Locri ha aperto un fascicolo per sequestro contro ignoti, ma si è indagato anche sulla possibilità che la madre sentendosi inadeguata possa aver fatto un gesto disperato. La nostra è ricerca a binario multiplo, specie per alcune aree in cui l’omertà è radicata. La gente sa, o potrebbe sapere, ma non parla, non si coinvolge”. La casistica è ampia. “Le tipologie vanno considerate a sé. I giovani scompaiono per droga, disgrazie che sconfinano in manipolazioni o occultamenti, ci sono le sette, i predatori, i manipolatori mentali. Ci sono i suicidi dei giovani”, spiega la conduttrice. “Nei minori le piste sono la pedofilia e i traffici. Nelle donne i reati legati al sesso e alla sottrazione famigliare. Spariscono anziani, che per salute mentale si perdono o non si ritrovano. Ci sono i casi di lupara bianca, cioè gli omicidi di mafia con distruzione del corpo. Personalmente mi sento vicina a tutte quelle madri e famigliari disperati quando sparisce un figlio, un parente, senza spiegazioni logiche. Perché è il peggior dolore, in quanto non è possibile elaborare e si continua a vivere in una straziante altalena di non c’è più niente da fare e debbo non fermarmi. Per questo sono importanti i moventi”. Romana e il team hanno già alcune proposte utili e cita i telefilm all’americana: “In Italia manca un pool criminal mind che lavori 24 ore su 24, soprattutto se i soggetti sono minori e donne”.
(*) La foto è tratta dal profilo Facebook di Romana Mercadante di Altamura
Aggiornato il 10 giugno 2025 alle ore 17:18