Tommaso Foti sostiene che dal bilancio dipenda “la nostra credibilità in Europa”. Lo afferma il ministro per gli Affari europei nel corso di in un’intervista a Repubblica. “È cosa nota – sottolinea – che l’Italia abbia una dipendenza dalla Germania, perché abbiamo le due principali industrie manifatturiere d’Europa. La situazione non è eccessivamente preoccupante. Ma non possiamo negare che se Berlino da due anni non ha buone performance, Roma ne risente”. Secondo Foti, “con la Finanziaria scegliamo di sostenere tre grandi filoni: imprese, famiglie e sanità. Nello stesso tempo, l’obiettivo è rientrare dalla procedura di deficit due anni prima del previsto. Avrà effetti decisivi, anche se non immediati: accresce la credibilità internazionale del Paese, attrae investimenti, diminuisce i rendimenti dei titoli di Stato. Bisogna saper stringere un attimo i denti per poter sorridere meglio tra un po’”.
Forza Italia chiede di non aumentare la cedolare sugli affitti brevi. “I saldi di finanza sono quelli noti – rimarca il ministro – in questo perimetro il Parlamento può fare modifiche. Ho un approccio laico ed è tutto legittimo, per carità, ma ricordo che la cedolare è nata non per gli affitti brevi turistici, ma per agevolare le locazioni a uso abitativo”. L’altra richiesta, stavolta della Lega, è di allargare la rottamazione delle cartelle esattoriali. “Non è che si dice sì o no per antipatia, ma perché la coperta che abbiamo è questa. Non puoi tirarla troppo. Le nostre colonne d’Ercole le conosciamo, non possiamo oltrepassarle”, afferma ancora Foti. “Bisognerebbe capire che una manovra da 18 miliardi non è necessariamente cattiva, come non è buona per forza una da 30. Quella da 30 può essere piena di marchette. La nostra è seria”.
Quanto al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), “ad oggi siamo al 40 per cento della spesa su 65mila progetti. Io penso che tutti gli obiettivi del Pnrr saranno raggiunti”. A margine dell’assemblea dell’Anci, il ministro fa il punto sull’esecuzione dei progetti del Pnrr. “Abbiamo tre monitoraggi – dice Foti – che ci dicono a che a gennaio il 92 per cento e a giugno il 94 per cento dei progetti era o concluso o in fase di conclusione o in esecuzione. Abbiamo un monitoraggio della struttura di missione di ottobre di quest’anno che ci dice esattamente che il 95 per cento dei progetti è o concluso o in conclusione o comunque in esecuzione. Abbiamo due situazioni che stiamo verificando e cioè 800 progetti che sono in fase di pre-esecuzione e 2.200 progetti che non sono allineati sulla Piattaforma Regis. Su questo, ovviamente, anche per grazie al presidente Gaetano Manfredi, dobbiamo cercare una soluzione perché chiaramente non si tratta di risorse ingenti, ma sono comunque significative. Ma una mole così elevata di progetti ha anche un minimo di incertezza per quanto riguarda gli imprevisti”. Come sottolinea Foti, “il nostro è il Pnrr più grande d’Europa, sia per risorse sia per numero di obiettivi da raggiungere. Un piano di questa complessità l’Italia non lo affrontava da decenni”. Foti ricorda che “ieri pomeriggio il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, ha annunciato che siamo sostanzialmente vicini al traguardo del via libera europeo alla rimodulazione straordinaria del piano”, definita dal ministro “un intervento profondo e necessario”.
Aggiornato il 14 novembre 2025 alle ore 13:48
