
Non è possibile oltremodo tollerare il linguaggio e il comportamento degli eredi diretti di quello che è stato il più grande Partito comunista d’Europa. I compagni, che si sono uniti con i reduci della Democrazia cristiana, (“amalgama non riuscito”) cambiando semplicemente la denominazione da Pci in Pds, Ds e Pd, si sono alleati nelle piazze con le frange più estreme dell’antagonismo politico. Sono i nuovi “compagni che sbagliano”. Nelle trasmissioni di intrattenimento politico, i conduttori a senso unico e i commentatori opportunamente selezionati, affermano che nelle manifestazioni a favore della “Palestina” (di fatto sono un sostegno politico ai terroristi di Hamas), una larga maggioranza partecipa pacificamente mentre sono “poche centinaia” i violenti che aggrediscono le forze dell’ordine, sfasciano le vetrine e danno alle fiamme le auto in sosta. In sostanza, la presenza dei devastatori è un accettabile “danno collaterale” in considerazione del fatto che lo Stato di Israele attraverso l’esercito (Idf) sta annientando un’intera popolazione. Il pogrom del 7 ottobre di due anni fa è stato completamente obnubilato dal dibattito sulla guerra a Gaza.
Gli aggrediti sono i veri cattivi mentre gli aggressori sono diventati, per i manifestanti, i nuovi “resistenti”! I figli e i nipoti degli “anni di piombo” sono stati educati da “cattivi maestri” sia nei licei che nelle università italiane dove i docenti, fatto salvo qualche coraggiosa eccezione, sono schierati senza se e senza ma, con i Pro Pal. Insegnanti, eredi del Sessantotto, che sono stati: leninisti, stalinisti, maoisti e castristi. Oggi, orfani del mito del socialismo reale, sono diventati anti “sionisti” per non dire antisemiti. La versione aggiornata del anti-atlantismo e delle democrazie liberali. Aver contribuito alla scrittura della Costituzione italiana – che non è la più bella del mondo – ma che è certamente il risultato del compromesso catto-comunista del dopo Secondo conflitto mondiale, gli conferisce il diritto ereditario di stabilire chi possa esprimere le opinioni (loro) e chi non ha diritto di parola ovvero chi ha un’idea diversa di società.
Il vecchio Partito comunista italiano quantomeno aveva una visione di società anche se la storia ne ha certificato l’assoluto fallimento. Il Pci e la Cgil avevano un efficiente servizio d’ordine che impediva alle frange più estreme di devastare le città dove venivano effettuate le manifestazioni politiche e sindacali. Oggi, i figli e i nipoti dei comunisti e dell’ultra sinistra, flirtano con i centri sociali che devastano i centri storici delle città e assaltano le forze dell’ordine. Il maggior sindacato confederale di riferimento delle opposizioni, nella persona del suo segretario confederale minaccia la “rivolta sociale”. Fortunatamente la stragrande maggioranza degli italiani ha compreso che questa sinistra, e ultrasinistra che si è alleata con gli scapigliati dei cinquestelle, senza idee e programmi, non può governare la nazione. Il rammarico, per chi crede nella democrazia dell’alternanza è che costoro non hanno un vero progetto politico alternativo al centrodestra. Anzi, con la segreteria attuale del Partito democratico, si sono radicalizzati usando politicamente solo le piazze nelle quali sanno solo dire no. Questo Paese meriterebbe ben altra classe dirigente all’opposizione!
Aggiornato il 08 ottobre 2025 alle ore 15:58