Moratti: Milano torni “alle sue origini”

Letizia Moratti lancia un appello per Milano, evocando il ritorno a un modello civico e riformista che ne ha storicamente alimentato la crescita sociale ed economica. In un’intervista a la Repubblica, l’europarlamentare di Forza Italia ed ex sindaca della città critica duramente l’attuale amministrazione comunale guidata da Giuseppe Sala, individuando in essa la causa principale di una stagnazione che, a suo dire, ha spento la vocazione propulsiva del capoluogo lombardo. “Milano si sta spegnendo. Manca una visione, un progetto. È una città ormai ripiegata su sé stessa. E invece dovrebbe tornare alle sue origini: un riformismo fatto di partecipazione civica, modernizzazione e attenzione alle tematiche sociali che al di là delle differenze ideologiche l’ha resa grande”, afferma Moratti, mettendo al centro del discorso un’idea di Milano come motore di innovazione e inclusione, oggi secondo lei smarrita.

Quanto all’inchiesta che coinvolge il sindaco Sala, Moratti chiarisce subito la propria posizione, evitando derive giustizialiste. “Non entro nel merito delle indagini. Personalmente sono garantista e mi auguro che la magistratura possa fare rapidamente chiarezza nell’interesse di tutti e di chi è indagato. E la mia solidarietà va a chi, in questo momento, è indiziato di avere responsabilità, ma non è colpevole fino al terzo grado di giudizio”. Tuttavia, distingue nettamente la dimensione giudiziaria da quella politica. “Ma diversa è la valutazione politica. Con questa giunta Milano è diventata una città ripiegata su sé stessa, paralizzata. Una città che non ha più una spinta alla crescita. Certamente non avrebbe dovuto dimettersi per l’indagine in corso. Ma ora temo che questa situazione paralizzi ancora di più la città”, prosegue l’ex sindaca, accusando l’attuale amministrazione di aver interrotto quella spinta propulsiva che, a suo giudizio, aveva definito lo sviluppo di Milano per decenni.

Moratti delinea quindi un modello alternativo, radicato nella storia civile della città. “Milano è sempre stata capace di accogliere, di venire incontro anche alle esigenze sociali di chi la abita – dice poi – Invece adesso basta guardare i numeri. Milano deve tornare al riformismo delle sue origini. Con una partecipazione civica che ha visto coinvolte anche le grandi famiglie cittadine e che ha sempre saputo accompagnare la crescita di Milano ma non l’ha mai bloccata e invece ha scelto di indirizzarla, in alcuni casi anche di temperarla con riforme di tipo sociale”. Un richiamo esplicito a un passato in cui liberalismo, cattolicesimo sociale e socialismo riformista trovavano una sintesi operativa nei gangli della città. “Penso a figure diverse, di estrazione liberale, cattolica, socialista, ma accomunate dalla capacità di tenere assieme anime differenti della città. E poi le tante scuole tecniche, istituzioni come i Martinitt, il Pio Albergo Trivulzio, o le iniziative sociali di Anna Kuliscioff. È questa la sua anima che Milano deve ritrovare”, dichiara, citando alcune delle realtà storiche che hanno incarnato quella vocazione sociale e pedagogica che, secondo l’ex sindaca, oggi si è affievolita.

Infine, in merito al possibile candidato sindaco del centrodestra in vista delle prossime elezioni comunali, Moratti esclude nomi strettamente legati ai partiti. “Penso più a una figura civica. Serve una persona capace di interpretare le diverse anime della città ed è difficile che chi ha una marcata impronta politica riesca a farlo”, sostiene, indicando la necessità di un profilo trasversale, capace di mediare tra identità e bisogni diversi, come avrebbe fatto – nella sua visione – la Milano del passato.

Aggiornato il 22 luglio 2025 alle ore 13:13