
Luca Zaia smentisce il compagno di partito Claudio Borghi. A proposito della guerra commerciale in atto tra Stati Uniti ed Europa, secondo il governatore del Veneto, “sbaglia chi vuole intese bilaterali”. Bisognare sostenere “l’Unione europea”. Una posizione perfettamente contraria a quella espressa dal senatore leghista. Borghi, infatti, appena ieri su Repubblica ha proposto: “Trattiamo da soli come Paese, l’Ue ci danneggia”. Per queste ragioni, il presidente della Regione Veneto ha scelto proprio il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari per lanciare il proprio monito filoeuropeista. “Quella lettera a Ursula von der Leyen è dura, ma in fondo, da businessman quale è, Donald Trump ci invita a un accordo. L’Europa adesso dimostri di essere Europa, in questi pochi mesi dei passi avanti li sta già facendo”. Lo spiega Luca Zaia in merito ai dazi minacciati alla Ue dal presidente americano. “È chiaro – ricorda – che i dazi per noi sono una catastrofe. Io in Veneto ho circa 7 miliardi e 600 milioni di export sugli Usa, il 10 per cento dell’export nazionale. E la mia bilancia è in attivo di sei miliardi. Noi non ci possiamo permettere di rinunciare a questo”.
Ora l’Ue punta su una trattativa per abbassare i dazi ma ha pronte anche le contromisure. “Credo che questo sia anche un momento di crescita per l’Europa: sfrutti questa occasione per avere sempre più una dimensione politica. Ora il gioco si fa duro e l’Europa deve mostrarsi all’altezza e scendere in campo”, aggiunge Zaia. “Se si arriva al muro contro muro c’è l’opzione Emmanuel Macron, quella di mostrare i muscoli, ma noi italiani siamo il popolo della diplomazia, dobbiamo essere noi gli ispiratori di queste trattative”. Ma nella Lega c’è, come Borghi, propone una trattativa bilaterale con gli Stati Uniti. Zaia lancia una stoccata vera e propria al compagno del Carroccio. “Le iniziative bilaterali rischierebbero di dare più forza a Trump, è poco ma sicuro. Una trattativa di questo genere la vedo difficile considerando che ci espone anche a ritorsioni protezionistiche da parte degli altri partner europei. La trattativa bilaterale, su cui l’Italia potrebbe magari avere qualche carta in più da giocarsi, sarebbe il miglior regalo fatto a Trump. È un godimento nel breve ma un massacro sul medio-lungo periodo”. Una sconfessione categorica dell’idea borghiana.
Matteo Salvini che non prende posizione. Tra Luca Zaia e Claudio Borghi, decide di non decidere. Si concentra sulla partita per le Regionali in Veneto, in vista del vertice con gli alleati. “Il Veneto rimane alla Lega? Ognuno avanza le sue pretese. Noi riteniamo che il buon Governo della Lega in Veneto sia noto in Europa, e non soltanto in Italia. Squadra che vince non si cambia, poi ragioniamo con tutti”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio a margine dell’apertura al traffico del nuovo collegamento autostradale a Tor Vergata. Il leader leghista vuole chiarire: “Non c’è nessun ultimatum: ognuno metterà sul tavolo i suoi candidati. Noi in Veneto abbiamo amministratori eccellenti. Zaia è uno dei governatori più amati d’Europa. Non ho nessun tipo di preoccupazione da questo punto di vista”.
Aggiornato il 15 luglio 2025 alle ore 18:24