Meloni al G7: Iran non sia potenza nucleare

Giorgia Meloni ha lasciato il Canada. Ma non prima di aver risposto alle domande della stampa durante il punto con i giornalisti al termine del G7 patrocinato da Mark Carney. “L’obiettivo che tutti vogliamo è arrivare a negoziati che consentano all’Iran di non diventare una potenza nucleare”, ha detto la premier italiana. “Sono d’accordo sul fatto che un Iran come potenza nucleare non sarebbe una minaccia solamente per Israele, sarebbe una minaccia anche per tutti noi”, ha aggiunto Meloni, rispondendo a chi le chiedeva un commento sulle parole del cancelliere Friedrich Merz, secondo cui Israele “sta facendo il lavoro sporco per tutti noi”. Addirittura, nell’ipotesi in cui gli Stati Uniti si faranno coinvolgere nel conflitto tra Gerusalemme e Teheran, c’è la possibilità che l’Italia presti le basi militari agli Usa. Ma “questa non è una risposta che posso dare adesso. Quando accadrà, ovviamente, convocheremo le persone che dobbiamo convocare e prenderemo le nostre decisioni, non è una decisione che si prende così”.

E poi, una dichiarazione fuori programma, sul conflitto tra Russia e Ucraina. Giorgia Meloni ci ha tenuto a rimarcare che “ogni volta che si cerca di fare qualche passo in avanti, Mosca provoca con attacchi di questo genere, con attacchi sulla popolazione civile”. Al summit si è parlato di Ucraina “ieri sera a cena e stamattinacol presidente Volodymyr Zelensky, al quale ovviamente ho portato la solidarietà del popolo italiano per i brutali attacchi che abbiamo visto anche nella notte di ieri”, ha dichiarato la premier. “Non era prevista una dichiarazione sull’Ucraina: durante la cena di ieri con anche con il presidente Trump, il primo ministro Carney ha condiviso con tutti i leader quali sarebbero state le notes, cioè i punti principali del suo report alla stampa sulla discussione che c’era stata sull’Ucraina, su cui siamo stati tutti d’accordo”, ha aggiunto Meloni.

Infine, sono terminati i lavori “di un G7 particolarmente importante, particolarmente complesso per il quale penso che innanzitutto si debbano fare i complimenti alla presidenza canadese, al primo ministro Carney per una leadership molto ben esercitata in un sicuramente momento particolarmente complesso”, ha chiosato la presidente del Consiglio prima di ripartire da Calgary verso Roma.

Aggiornato il 18 giugno 2025 alle ore 09:42