
Senza essere scaramantico, anche se ancora non sono finite le operazioni di voto, credo che i quesiti referendari non raggiungeranno il quorum previsto dalla Costituzione per essere validi.
Non voglio entrare nel merito dei quesiti che, comunque, non condivido nella sostanza e nel modo di affrontare tali tematiche, ma voglio solo fare alcune considerazioni sulle conseguenze di una politica demagogica e populista che è la deriva nella quale è approdata questa pseudo sinistra.
Sul versante sindacale, i leader della Cgil, di altra caratura, non avrebbero mai portato il sindacato ad una divaricazione, per non dire ad una rottura sindacale, su un tema di questa natura, perché l’argomento non è risolvibile con un referendum, ma con la concertazione tra il governo e le parti sociali, e avrebbero preservato il valore dell’unità sindacale. Per gli smemorati che sono tanti, ricordo che l’accordo di San Valentino, Luciano Lama lo avrebbe firmato, ma fu il Partito, cioè Berlinguer, ad impedirgli di firmarlo e ad organizzare un referendum, che persero in modo vergognoso e anche qui con tanta demagogia, dicendo che i lavoratori, in modo spontaneo, si erano autoconvocati in piazza per contrastare l’accordo. I risultati di quell’accordo ormai sono storia e furono positivi per i lavoratori: ridussero l’inflazione aumentando i salari con la defiscalizzazione. (vedi “Le Fake News sul Governo Craxi”, Scalzini-Giuliano editore Solfanelli)
La Cgil, in modo strumentale, raccoglie le firme per fare un servizio al massimalismo politico che ha obbligato “i riformisti” del Pd e la pseudo sinistra tutta a seguirla, realizzando un gioco di sponda alla segreteria di Elly che non ha nulla a che vedere con le esigenze del mondo del lavoro.
La Uil, che storicamente ha combattuto il precariato ed era per abolire l’articolo18, durante il governo Renzi è stata d’accordo sul Job Act; in questa campagna referendaria non è pervenuta la sua opinione politica, accettando di fatto la leadership della Cgil, preoccupata di non rompere un patto luciferino, diciamocelo con dispiacere: la Uil è a rimorchio del massimalismo della Cgil.
La Cisl, anche lei, per non rompere e rendere infuocato un confronto tra i lavoratori, ha preferito un profilo basso, ma facendo capire chiaramente la sua contrarietà. In questi giorni, inoltre, il governo ha approvato una legge che prevede la partecipazione dei lavoratori nelle aziende, passata sotto silenzio, ma è una legge importante per il mondo del lavoro e per un sindacato, che speriamo presto trovi l’unità operativa e una maggior maturità politica del senso del loro ruolo.
Anche la Pseudo Sinistra, in queste settimane, ha offerto il meglio di sé in intolleranza, strumentalizzazioni, falsità e ipocrisia politica utilizzando il metodo della polarizzazione così caro all’attuale sistema politico.
Chi non è d’accordo con i referendum o non va votare è fascista, di destra, schiavista, contro i lavoratori e sfruttatore dei richiedenti cittadinanza. Ovviamente, quando erano al governo non hanno fatto nulla, sia su possibili modifiche al Job Act (legge da loro approvata) e non hanno neanche modificato gli anni per ottenere la cittadinanza.
Sulle modifiche tecniche al Job Act hanno raccontato storie fantasiose, ma nei fatti peggiorano le condizioni dei lavoratori.
Inoltre, hanno provato a colpevolizzare chi non vota o vota “no” dicendo una cosa giusta ma falsa: “ricordati, se domani tu o tuo figlio sarete licenziati la colpa sarà di non essere andato a votare”. Giusto perché ciò che si fa oggi produce conseguenze domani (vedi il “no” al Nucleare proprio votato da loro), falso perché è oggi più tutelato che non con un ritorno alla legge Fornero.
Rispetto alla cittadinanza, quando gli si faceva notare che 10 anni sono una prassi quasi occidentale, loro asserivano, giustamente, che non sono mai 10 anni per colpa dell’iter burocratico e allora sorge una domanda spontanea: ma perché ciò non lo hanno fatto durante i 10 anni consecutivi di loro governi? E perché in questi due anni di governo Meloni non hanno presentato una proposta di legge per accelerare l’iter?
Hanno mistificato, senza vergogna, la possibilità che dà la legge referendaria del non voto come opportunità per far fallire il referendum. Possibilità che loro a piene mani hanno usato e propagandato come democratica per affossare i referendum radicali sulla giustizia, e in questa tornata referendaria sono arrivati a dire che non andare a votare è antidemocratico se non “eversivo”.
Hanno fatto credere che andare a votare il referendum è un modo per far cadere il governo Meloni e, se qualcuno argomenta che ciò non è vero, dicono che è utile per indebolirlo.
Hanno indetto una manifestazione per la difesa del popolo palestinese il giorno prima delle consultazioni sapendo che si incorre nel non rispetto del silenzio prima della consultazione, ma essendo su altro tema, speravano in un passo falso del governo che, vietandola, avrebbe dato loro l’opportunità di poter urlare al governo Fascista, tanto per cambiare.
Aldilà della strumentalizzazione della guerra tra Israele e Hamas (per fini referendari), che ovviamente non nominano mai, parlano del “genocidio del popolo Palestinese” dimenticando che Israele usa i bunker per difendere il proprio popolo dai missili che Hamas lancia, mentre il dubbio che Hamas si nasconde nei tunnel con gli ostaggi e lascia fuori i palestinesi (si parla di 500/700 Km di tunnel) non sovviene a nessuno, talmente sono manipolati. I palestinesi sono usati come carne da macello e dunque sono ostaggio di Hamas, i loro corpi sono usati per intenerire gli occidentali (grazie ai media), per non passare loro come i veri carnefici dei palestinesi nella striscia di Gaza.
Diceva Falcone: “Seguire i soldi” sì perché la politica e la sua macchina organizzativa funziona solo con tanti soldi e allora potremmo capire chi finanzia i media, i partiti politici, singoli personaggi o gruppi di persone, le associazioni, le Ong. Ne vedremmo delle belle. A me piace l’America, ma non il suo stato sociale, però non sono ipocriti su chi finanzia la politica e lo fa alla luce del sole, da noi non c’è trasparenza ed è questo a farci colonia, e questa pseudo sinistra culturalmente autoritaria ne è responsabile.
PS. Qualcuno storcerà il naso dicendo, ma Netanyahu? Sì, è quello che è, ma non ha nulla a che vedere con Hamas. Ci penseranno gli Israeliani come in ogni democrazia.
Aggiornato il 09 giugno 2025 alle ore 12:48