Csd: Italia punta su Ue e Nato

Si è riunito ieri sera il Consiglio supremo di Difesa. Un po’ la richiesta dei tempi che corrono, un po’ per aggiornamento, l’alta dirigenza dell’Esecutivo italiano e non ha deciso riaffermare con chiarezza la linea strategica della Repubblica italiana: adesione piena e incrollabile all’Unione europea e all’Alleanza atlantica. “L’appartenenza all’Unione europea e alla Nato, hanno sempre segnato la collocazione della Repubblica nello scenario internazionale” – recita la dichiarazione ufficiale – e l’ambito dell’Alleanza è l’unico credibile per rispondere alle “gravi situazioni di conflitto che colpiscono il nostro vicinato”. Alla riunione, durata circa due ore e mezza, hanno partecipato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accompagnata dai ministri competenti in materia di sicurezza e affari esteri. L’incontro ha avuto un valore eminentemente formale, ma è servito a ribadire pubblicamente l’impegno dell’Italia nel mantenere salda la propria collocazione strategica all’interno dei due pilastri dell’Occidente politico e militare. In tale prospettiva, è stato riaffermato l’impegno ad aumentare progressivamente la spesa per la Difesa fino al 2 per cento del Pil, in linea con quanto anticipato dalla premier durante il suo recente intervento in Parlamento. Nessuna scadenza è stata tuttavia indicata nel comunicato finale.

Il Consiglio ha passato in rassegna le principali aree di crisi, dall’Ucraina alla Striscia di Gaza, fino alle tensioni tra India e Pakistan e ai negoziati sul programma nucleare iraniano. Ma il documento diffuso al termine della seduta segnala anche una netta attenzione verso le minacce ibride e non convenzionali, in particolare quelle nel dominio cibernetico e informativo. Il Quirinale ha sottolineato la necessità di “mantenere vigilanza sulla tutela delle infrastrutture critiche nazionali e nella difesa contro gli attacchi cyber e nello spazio cognitivo, che vede un crescente, insidioso e costante propagarsi di fake news; sulla sicurezza dellambiente sottomarino; sulla necessità di scongiurare l’occupazione e la militarizzazione dello spazio; così come ritiene decisivo il sostegno allo sviluppo delle nuove tecnologie e dell’Intelligenza artificiale”. L’intesa istituzionale è visibile nella compattezza del linguaggio usato per descrivere scenari tanto critici quanto sensibili.

Di particolare rilievo il passaggio sulla crisi mediorientale. Il comunicato condanna senza esitazioni le violenze di Hamas e sottolinea la gravità della situazione nella Striscia. “In Medio Oriente, l’interruzione del cessate il fuoco a Gaza suscita forte preoccupazione”, si legge nel testo. “I feroci attacchi terroristici di Hamas contro inermi cittadini israeliani del 7 ottobre 2023 hanno innescato una spirale di inaudita violenza causando migliaia di vittime e una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza, incendiando l’intera area, in un conflitto che si è esteso ben oltre il territorio palestinese e destabilizza l’intera area del Mediterraneo allargato. L’Italia ritiene indispensabili il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario e della legalità internazionale, la immediata e duratura cessazione dei combattimenti, la liberazione degli ostaggi ancora crudelmente nelle mani di Hamas, il ripristino urgente da parte di Israele delle condizioni che consentano l’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza”.

Il Consiglio ha ribadito infine l’appoggio fermo all’Ucraina, a più di tre anni dallinvasione russa. “Dopo tre anni l’aggressività russa non accenna a diminuire, come dimostrano le recenti stragi di civili. Il sostegno dell’Italia per Kiev, fermo e determinato, ha l’obiettivo di una pace giusta e duratura, fondata sui principi e sui valori della Carta delle Nazioni unite. Le garanzie di sicurezza, per essere solide e credibili, non potranno prescindere dalla cornice di unità euro-atlantica”, ha ribadito e chiosato il comunicato.

Aggiornato il 09 maggio 2025 alle ore 16:29