LinkedIn inizierà a utilizzare i dati personali degli utenti per addestrare i suoi sistemi di Intelligenza artificiale generativa. La novità sarà operativa dal prossimo 3 novembre, anche in Italia. È quanto ha comunicato ufficialmente a fine settembre la società di proprietà di Microsoft, l’opzione sarà attiva di default a meno che non si vada nelle impostazioni o si invii un modulo per disattivarla. “Dal 3 novembre 2025 inizieremo a utilizzare alcuni dati degli utenti di Europa, Svizzera, Canada e Hong Kong per addestrare i modelli di Ia finalizzati alla creazione di contenuti per ottimizzare l’esperienza e aiutare i nostri utenti a scoprire nuove opportunità – ha scritto LinkedIn nella comunicazione ufficiale di un mese fa – Tali dati possono includere dettagli del profilo e contenuti pubblici, ma non includono i messaggi privati. Si può disattivare questa opzione in qualsiasi momento nelle impostazioni”. Per impedire che il social network professionale – che in Europa conta oltre 160 milioni di iscritti – utilizzi i dati personali per addestrare la sua Ia ci sono due possibilità.
La prima, è accedere nell’area Impostazioni del proprio profilo, andare nella sezione Privacy dei dati e disattivare l’opzione “Dati per migliorare l’Ia generativa”, cliccando sull’apposito pulsante Sì-No. C’è anche una seconda opzione, cioè, inviare un apposito modulo a LinkedIn, che si trova a questo questo link: https://www. class=“hlterm”>linkedin.com/help/linkedin/ask/TS-DPRO. Nei giorni scorsi il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha reso noto di essere al lavoro con le altre Autorità europee per verificare che l’iniziativa di LinkedIn sia conforme alla normativa europea sulla privacy. Nel frattempo, il Garante “sta lavorando con le altre Autorità europee per verificare che l’iniziativa promossa da LinkedIn sia conforme alla normativa in materia di privacy. In particolare, l’attenzione è rivolta al corretto funzionamento dei meccanismi di opposizione, alla tipologia dei dati personali coinvolti nelle attività di trattamento ed alla sussistenza dei presupposti per l’idoneità della base giuridica del legittimo interesse”. Per agevolare l’esercizio del diritto di opposizione – conclude la nota – il Garante ha realizzato una apposita scheda informativa disponibile sul sito www.gpdp.it.
Aggiornato il 30 ottobre 2025 alle ore 16:26
