Musk dà il via a “Baby Grok”, il chatbot di Ia per bambini

Elon Musk annuncia in un post su X l’avvio di un’app dedicata ai più piccoli. Si chiamerà Baby Grok, un chatbot di Intelligenza artificiale pensato per i bambini. “Realizzeremo Baby Grok, un’app dedicata a contenuti adatti per i bambini”, ha scritto. Nonostante i dettagli siano scarsi riguardo alla data di lancio o alle metodologie di sicurezza, il nome lascia intendere una versione limitata del chatbot Grok, già disponibile su X, focalizzato sull’educazione e la creatività. Come scrive l’agenzia Reuters, la mossa segue l’esempio di Google, che ha già lanciato una versione di Gemini per utenti sotto i 13 anni, progettata per aiutare con i compiti e stimolare la curiosità, con controlli parentali tramite l’app Family Link e senza raccolta di dati o pubblicità. Di recente, l’Intelligenza artificiale di Grok su X ha generato varie polemiche dovute a risposte controverse e inappropriate, inclusi commenti antisemiti e insulti a figure pubbliche. A complicare ulteriormente la situazione, i nuovi chatbot animati del social, chiamati “companions”, che hanno mostrato un linguaggio per adulti anche dopo aver impostato la modalità bambino dell’Intelligenza artificiale. Boaz Barak, membro dello staff tecnico di OpenAI, in una serie di post su X ha criticato le misure di sicurezza della nuova iniziativa. “Apprezzo gli scienziati e gli ingegneri di xAi ma il modo in cui è stata gestita la sicurezza è del tutto irresponsabile” le sue parole.

Frattanto, colpita da un’inchiesta penale della giustizia francese per sospetta ingerenza negli affari interni della Francia, la piattaforma X passa al contrattacco denunciando “un’indagine al servizio di un’agenda politica” e rifiutando in toto di rispondere alle richieste della Procura di Parigi. “Sulla base di ciò che sappiamo al momento, X ritiene che questa inchiesta deformi il diritto francese, al servizio di un’agenda politica e, in fin dei conti, di restringe la libertà di espressione”, si legge in un post pubblicato sul profilo X del dipartimento degli affari pubblici del celebre social network di proprietà del magnate Elon Musk. “Per questo motivi – si prosegue nel messaggio – X non dà accesso alle richieste delle autorità francesi, così come abbiamo il diritto legale di fare”. Sempre secondo X, le autorità d’Oltralpe avrebbero richiesto l’accesso al suo algoritmo relativo alle raccomandazioni come anche ai dati in tempo reale riguardanti tutte le pubblicazioni degli utenti. A inizio luglio, la sezione per il cybercrimine della Procura di Parigi ha aperto un’inchiesta su X, sospettato dalle autorità di Parigi di aver modificato l’algoritmo della piattaforma a fini di ingerenza straniera.

Aggiornato il 21 luglio 2025 alle ore 16:54