
@cjmimun
«Ho appena finito di scrivere Souvenir primo libro di una
trilogia. Ho ideato tgbau&miao. Ho diretto tg2, tg1,
raiparlamento. Ora il tg5. Adoro famiglia, Shon, Lazio». C'è tutto
nella biografia tuittèra di Clemente Mimun, alla guida da cinque
anni del telegiornale della rete ammiraglia di casa Mediaset, dopo
aver avuto in mano il timone delle più grandi corazzate
dell'informazione pubblica.
Quel che l'autodescrizione non dice, ma che si coglie nello scorrere la timeline del direttore, è che Mimum ha scoperto da poco Twitter. E ci si diverte moltissimo. Si è iscritto il 22 aprile. Appositamente per pubblicare una foto che lo ritraeva tra Woody Allen e Roberto Benigni. Una settimanella passata a studiare il mezzo, con tweet che evidenziavano una scarsa conoscenza del mezzo e retweet un po' casuali. E così per tutto maggio. A giugno, con il caldo, è scoppiato l'amore tra il direttore e il social network. Ripartendo, ancora una volta, da una foto. Ma nel frattempo Mimun ha studiato, e al posto del semplice link dell'immagine, ha inserito un cinguettio d'accompagno: «Col principe De Gregori». Come promesso, ecco comparire il cantautore a fianco del direttore, munito di borsalino. Dal 9 in poi, il tripudio. Quasi la metà dei cento tweet complessivi, un balzo nei followers, che ormai viaggiano a spron battuto verso la soglia dei 6mila.
Su Twitter Mimun ha offerto le prime indiscrezioni sul suo nuovo libro: «Libro quasi pronto. Vorrei intitolarlo "Souvenir". Non offenderà nessuno, farà incazzare tutti». E si è spinto a fornire pillole sull'opera omnia: «Ne scriverò tre: nel primo nessuna bugia, non tutta la verità. Nel secondo profili con dettagli clamorosi. Nel terzo svelerò qualche segreto».
Se in "Souvenir" non ci sarà tutta, ma proprio tutta la verità, non risparmia di dire quello che pensa a chi lo critica. Roberto Valentini (@robertoval36) lo ha accusato di essere «un appendice del Pdl» e di avere «una spocchia da giornalaio». Mimun non si è fatto pregare nel rispondere: «Se avessimo confidenza la definirei deficiente: persona minorata sul piano intellettuale vada dove sa con la sua spocchia». Da antologia il tweet di ieri mattina: «Alle 5,30 ho acceso tv. C'era Prodi su rai2 che faceva un master in politiche europee per università telematica Uninettuno. Duro con Merkel».
@VittorioSgarbi
«Pagina ufficiale diretta da Vittorio Sgarbi e talvolta dal mio
agente. L'incomprensibile Pietroni (che finalmente si è fatto un
account)». Il critico d'arte si promuove al ruolo di "direttore"
del proprio account su Twitter. Coadiuvato dal suo più fido
collaboratore. E anche sul social network, i toni da invettiva
dello show man che "minaccia" di fondare un partito non si sono
fatti aspettare. Al punto che, sulle prime, si pensava ad un fake.
Ma 37mila followers e 2mila dopo, si può affermare con una certa
sicurezza che @VittorioSgarbi sia a prova di falso. Quel che è
inconfutabile, è che ha una delle timeline più gustose di tutta la
tweetsfera.
Assai gustosi i siparietti con Petroni: «Farò il cazzo che mi pare? RT @DavidGPietroni: Vittorio @VittorioSgarbi ti ricordo che twitter non è la tua casella vocale». Il manager tuttavia si merita un convinto retweet quando scrive: «Ai 4.3 milioni che vedono Veline preferisco la conferenza stampa di Cassano. "Ch'i siccist'ann i frouci amm'è chiccazz mi fott si pignan'cul!"».
Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:47