
L'Edipeo Enciclopedico della Settimana Enigmistica ci insegna
che tutte le forme di vita attualmente conosciute, compresi i
ballerini di Amici, sono basate sul Carbonio (C). Fanno eccezione
esclusivamente gli italiani. Questi ultimi si suddividono infatti
in esseri di sesso maschile, basati sul Calcio (Ca), ed esseri di
sesso femminile, basati sullo Shopping ($). Esattamente nel mezzo
si collocano i tifosi dell'Internazionale Ambrosiana, in attesa sin
dai tempi di Mendeleev che la giustizia sportiva assegni loro a
tavolino un elemento chimico di riferimento.
Nerazzurri a parte, questa curiosa dicotomia maschi/femmine si
riflette pedissequamente anche nella blogosfera, dove i due generi
si spartiscono più o meno equilibratamente le sconfinate praterie
del web secondo le rispettive inclinazioni dettate dall'imprinting
biochimico di partenza. Tra i due generi si stabilisce solitamente
un sostanziale equilibrio naturale. Da una parte si discute di
fuorigioco, marcatura a zona, e sincronizzazione dell'espletamento
delle funzioni corporali con l'intervallo tra primo e secondo tempo
e relativi stacchi pubblicitari. Dall'altra si dibatte di
decolleté, di tacchi a stiletto, e delle mosse di takewondo più
indicate per impossessarsi dell'ultimo paio di scarpe in saldo.
Almeno finché gli insiemi non si sovrappongono, quando un blogger
di sesso maschile non tenta di abbordare a fini riproduttivi una
blogger di sesso femminile. In questo caso l'equilibrio viene
rotto, si genera entropia, e il caos cosmico che ne consegue si
traduce in una denuncia per stalking a carico del blogger
maschio.
Viva la Fifa
"Il calcio raccontato a chi non lo ama", recita il
sottotitolo. Che poi, per un blog scritto in italiano e letto da
italiani, sarebbe come dire "la voce di colui che grida nel
deserto". E invece no, perché il blog appassiona e diverte
tantissimi calciofili all'ultimo stadio, che lo seguono fedelissimi
anche da prima che una versione "millesimata" di Viva la Fifa
approdasse alla blogroll del quotidiano Linkiesta.
Qui la cosmologia (del calcio, ma non solo) diventa una questione di punti di vista. Ai tempi di Tolomeo credevamo fosse il Sole a girare attorno alla Terra. Poi arrivò Copernico, e ci disse che era l'esatto contrario. A sparigliare le carte ci pensò la Nazionale due volte campione del mondo di Vittorio Pozzo, che convinse una volta per tutte il Bel Paese come tutto ruotasse attorno ad un corpo sferico molto più piccolo: il pallone. "Viva la Fifa" è approdato sul web con l'intenzione di rivoluzionare ancora una volta l'astrofisica del calcio, raccontandoci che ciò che conta per davvero non tanto è il pallone in sé, ma proprio quello che gli orbita intorno. E riesce anche ad essere piuttosto convincente, a furia di aneddoti, retroscena e commenti che spesso vanno a ficcare il naso, e la penna, ben oltre i 90 minuti regolamentari. Senza per questo mai scivolare nel facile voyeurismo da spogliatoio.
A gestirlo è Alessandro Oliva, giovane cronista sportivo all'ombra della Madonnina. Cui spetta tra l'altro il compito non facile di parlare di calcio senza per forza doverci sempre ficcare in mezzo le agrodolci peripezie della propria squadra del cuore. Quale? Beh, quella del Mendeleev di cui sopra. Ma anche quella di Jair da Costa, dell'avvocato Peppino Prisco e del quasi mitologico "Triplete". E scusate se è poco. Ad ogni modo, eccolo qui: vivalafifa.wordpress.com
Chimicamente fashion
Stando a quello che sta scritto su Wikipedia, "I love
shopping" è solo un romanzo e "Sex and the city" è soltanto una
serie tv. Dopo aver anche solo piluccato qualche post tra queste
pagine, però, si matura la ferma convinzione che in realtà siano
entrambi documentari. Proprio come i filmati sulla vita segreta dei
gibboni e i dietro le quinte della mitosi cellulare trasmessi da
"Discovery Channel" e "Il mondo di Quark".
La divulgatrice scientifica in questione, che si firma con le iniziali E.G., ne è del resto convintissima. Il lettore di turno non può che convenirne, travolto dalla cartesianità degli assiomi. Tra tutti, "Compro ergo sum". E pazienza se talvolta per Essere bisogna scendere a patti con l'estratto conto della carta di credito. La scienza è scienza, e il progresso dell'umanità richiede anche qualche sacrificio, che diamine. Del resto, sopra l'immenso armadio delle scarpe, l'autrice del blog ha davvero appesa una laurea in chimica. C'è da fidarsi.
Così "Chimicamente fashion" ha poco alla volta raccolto attorno a se una vera e propria comunità di studiose che come lei hanno sostituito pochette e tubini ad alambicchi e becchi di Bunsen. Scopo della ricerca, in questo caso, pare essere in primis quello di raggiungere in laboratorio la sintesi dell'Uomo Perfetto. Ma qui la chimica rasenta l'alchimia, e il risultato finale non è sempre da Premio Nobel.
Quando l'esperimento non riesce, poi, bisogna fare i conti pure con la sindrome di Stoccolma verso le vetrine degli outlet. Nonostante la prevalenza dei temi trattati, non è un blog esclusivamente "pur elle": c'è posto anche per i lettori maschi. A patto, certo, che se ne restino zitti e buoni a prendere appunti con carta e penna come studenti perennemente rimandati a settembre. Dopo un'attenta sessione di studio, però, anche il più sonoro due di picche rimediato in discoteca o persino un intero pomeriggio in giro per negozi al guinzaglio della fidanzata non sembreranno più la stessa cosa. Merito di una prosa vivace, scorrevole, a tratti piacevolmente tagliente, e non priva di una buona dose di autoironia. Se avete con voi il camice di laboratorio, gli occhiali protettivi, e magari anche un tacco 12, potete proseguire qui: chimicamentefashion.blogspot.it
Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:45