
Partiti con la faccia feroce in vista delle amministrative ma
consapevoli di non potersi permettere la caduta del governo che
comporterebbe la riaccensione delle speculazioni finanziarie. Sia
Pdl, sfilacciato tra "filo leghisti" e "filo casinisti" sia il Pd,
diviso "con riporto" e alle prese con la Cgil, si tengono ben
lontani dall'ipotesi elezioni anticipate che costringerebbe i
vincitori a politiche impopolari che lasciano volentieri al governo
tecnico. L'esecutivo, peraltro, sulla riforma del lavoro, con una
mano ha mostrato il pugno di ferro, con l'altra ha ceduto alle
pressioni di un Pd alle prese con le imminenti amministrative e con
la sua ala più radicale, archiviando l'approvazione per decreto a
favore del confronto e del voto in parlamento. In fondo Monti le
sue gioie le ha incassate all'estero: Cina, Corea del Sud e India
investiranno in Italia imprimendo un'accelerazione alla svendita
del nostro paese e alla cessione progressiva di brand, pacchetti
clienti e affari compresi, che saranno presto pronti per essere
trasferiti nei paesi Flat tax mentre da noi la pressione fiscale
seguiti a viaggiare sul 54%. Non resta che una sbronza. A
proposito: il Belgio si interroga se l'alcool fa sbandare verso
destra o verso sinistra in base alla scoperta secondo cui più si
beve più si diventa conservatori. Sarà perché un buon bicchiere di
vino favorisce il pensiero diretto e le illuminazioni improvvise
liberandolo dalle sinistre "nuances elucubrazioniste"? Ubriachi a
vita, allora. Il che potrebbe giovare in previsione della prossima
sberla dell'Imu. Un bel manrovescio europeo, invece, lo ha preso
Luigi De Magistris che si è visto negare dal Parlamento europeo
l'immunità. Nemesi niente male per chi della battaglia contro
l'immunità ha fatto bandiera pretendendola per sé. E Monti? Monti è
felice, felice che il governo abbia «un consenso alto mentre i
partiti no», supportato dal suo "portavoce" Napolitano che non vede
assolutamente «esasperazioni cieche» nella società civile. Che sia
troppo civile? Amen.
MARTEDI'
Simone Guidi: «A Genova uno si candida a sindaco con
"Democrazia Atea". Non ci facciamo mai mancare nulla,
sembrerebbe».
Enzo Sara: «Compendio di storia italiana: Benito
Mussolini, ventennio fascista: "Noi tireremo dritto"; Giulio
Andreotti, cinquantennio democristiano: " Noi tireremo a campare";
Mario Monti, biennio tecnico: "Noi tireremo la cinghia". Il rischio
è che nei prossimi sei mesi da più parti si incominci a dire: "Noi
tireremo le pietre !"».
Franco Bechis: «Da oggi scoprirete chi ha salvato
l'Italia dallo spread: Non Monti ma la vostra busta paga».
MERCOLEDI'
Gaetano Scaffiddi Lallaro: «Non ci si può
credere....parole dell'avvocato della Margherita: "Il partito si
fidava totalmente di Lusi perchè era il capo dei Boy Scout". Non a
caso Mark Twain diceva che non c'era da fidarsi dei bambini vestiti
da cretini comandati da cretini vestiti da bambini».
Pierpo Branca: «Ma l'IMUrtacci vostri»
Enzo Sara: «L'intesa raggiunta ieri offre all'elettore
una 'garanzia': dopo ogni tornata elettorale Casini (col suo 7% o
quanto sarà) andrà puntualmente al governo, mentre sinistra e
destra si scorneranno per vedere di volta in volta chi vince il
premio di allearsi con lui, contenti tutti. Ma, almeno chiamiamolo
Pateracchium»
GIOVEDI'
Mario Bortot: «Dal diario del figlio di un dirigente
Unicredit. "La crisi tocca anche noi benestanti. Da tre mesi ho
ridotto la paghetta a mio figlio Giorgio da 12.000 a 11.732 euro,
su indicazione del commercialista e dell'Encofin. L'impatto
psicologico su Giorgio è stato minimo. Per tre giorni mi ha saltato
il dolce a cena. Giorgio al terzo anno fuori corso di sociologia a
Trento (sei esami fatti ma molti ormai pronti) ma ha dato
soddisfazione: si è letto il Vecchio e il mare in soli 12 giorni
alternandolo ad una rivista anarchica. L'altro giorno ha gettato un
Rolex con certificato di garanzia nel Lambro per sentirsi più
vicino alle popolazioni del Congo. Sono orgoglioso».
Enzo Sara: «Dopo l'uscita di Emilio fede da
Mediaset. "Virtù teologali. Non c'è più Fede, la Speranza è ai
minimo termini. Ma ci pensa il governo tecnico ad aumentare il
numero di quelli che chiedono la carità»
Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:42