Rilanciare i negoziati per la fine della guerra. È questo l’obbiettivo del presidente Volodymyr Zelensky, che domani è atteso in Turchia per un nuovo passaggio diplomatico. Secondo i media di Kiev, la missione punta a “intensificare i processi diplomatici” e a consolidare il fronte internazionale a sostegno delle iniziative ucraine. In un messaggio diffuso su Telegram, il capo di Stato ucraino ha ribadito le priorità del Paese: “Ci stiamo preparando a intensificare i negoziati e abbiamo elaborato soluzioni che proporremo ai partner. Avvicinare con tutte le nostre forze la fine della guerra è la priorità assoluta dell’Ucraina. Stiamo anche lavorando per riprendere gli scambi e il ritorno dei prigionieri”.
Nelle stesse ore, una fonte turca citata da Reuters ha confermato la presenza domani a Istanbul dell’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, che prenderà parte ai colloqui con Zelensky. Il presidente ucraino ha dichiarato che la tappa in Turchia seguirà la visita odierna in Spagna, ribadendo che il governo ha “sviluppato soluzioni” da presentare ai partner internazionali. Witkoff, figura centrale negli sforzi diplomatici statunitensi per fermare la guerra, ha già incontrato in più occasioni Vladimir Putin a Mosca per sondare margini di trattativa. Un funzionario ucraino ha confermato all’Afp che Zelensky vedrà domani il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, in un incontro cui prenderà parte anche l’inviato Usa, con l’obiettivo dichiarato di “reimpegnare gli Stati Uniti negli sforzi di pace”.
Sul versante russo, il Cremlino ha escluso qualsiasi partecipazione ai colloqui. Il portavoce Dmitry Peskov ha spiegato che “per ora questi contatti si svolgono senza la partecipazione russa, aspetteremo informazioni su cosa si discuterà effettivamente a Istanbul”, precisando inoltre che Kiev non ha inviato alcun segnale riguardo a una ripresa dei negoziati diretti, interrotti dopo le tre tornate tenutesi tra maggio e luglio. Il megafono di Vladimir Putin ha ribadito che “al momento non ci sono piani concreti” per eventuali contatti tra il capo del Cremlino, Witkoff e la parte turca dopo la riunione di domani.
MEDIA UCRAINI: SU ZELENSKY PESA LO SCANDALO CORRUZIONE
Parallelamente ai dossier diplomatici, in Ucraina cresce la tensione politica per lo scandalo corruzione che ha investito alcuni dirigenti nel settore dell’energia nucleare. Come riportato da Ukrainska Pravda, la questione sta creando frizioni ai vertici dello Stato e spingendo alcuni funzionari di rilievo a chiedere un cambio nella squadra presidenziale. Secondo il quotidiano, nelle riunioni riservate convocate da Zelensky la scorsa settimana, diversi membri dell’Esecutivo e figure chiave della maggioranza avrebbero indicato un’unica soluzione per ristabilire la stabilità: la rimozione di Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale, figura potentissima ma contestata all’interno del partito Servitore del Popolo. “Come assicurano persone a conoscenza dello svolgimento delle conversazioni in quegli incontri, la maggior parte degli intervistati dal presidente ha fornito varie raccomandazioni per superare la crisi, ma quasi tutti hanno consigliato di sostituire il capo dell’ufficio presidenziale, Andriy Yermak”. Una fonte del partito ha spiegato che la posizione di Yermak sarebbe ormai estremamente fragile: nella Rada sarebbero pochissimi i deputati che non ne chiederebbero le dimissioni. “È chiaro che non c’è un ricatto diretto, ma se questo non accade, la fazione crollerà da sola”, ha dichiarato la fonte citata.
Aggiornato il 18 novembre 2025 alle ore 16:18
