
La Polonia decide di schierare 40mila soldati ai confini con la Bielorussia e la Russia. È la risposta all’incursione dei droni russi. È quanto riporta la televisione pubblica polacca, Tvp. L’aumento di truppe era atteso, in vista delle esercitazioni militari congiunte di Russia e Bielorussia, al confine con la Polonia, che prenderanno il via oggi. “A mezzanotte abbiamo chiuso il traffico al confine con la Bielorussia. Questo è legato alle esercitazioni militari Zapad-2025”, ha dichiarato il ministro dell’Interno polacco, Marcin Kierwinski, durante una conferenza stampa trasmessa da Tvp. “Il traffico riprenderà, ma solo quando saremo certi che la sicurezza dei polacchi sarà garantita. Dal punto di vista economico, ci impegneremo a riaprire il confine il prima possibile”, ha aggiunto. Il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha dichiarato all’inizio di questa settimana che durante le esercitazioni Russia e Bielorussia metteranno in atto “scenari molto aggressivi”, tracciando parallelismi con esercitazioni simili svoltesi prima dell’invasione russa della Georgia nel 2008, nonché dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina.
Intanto, dopo l’incursione di droni russi in Polonia, il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha annunciato la convocazione questa mattina dell’ambasciatore di Mosca a Parigi. Ai microfoni di France Inter il ministro Barrot ha detto che “l’ambasciatore russo “sarà convocato questa mattina. Gli diremo che non ci lasceremo intimidire. Intenzionale o non intenzionale, accidentale o meno – ha aggiunto il capo del Quai d’Orsay – tutto questo è molto grave. Tutto questo è assolutamente inaccettabile. Tutto questo viene ad aggiungersi alle innumerevoli provocazioni di Vladimir Putin”. Le autorità polacche hanno affermato che uno degli obiettivi delle manovre Zapad è quello di provare un attacco al valico di Suwalki, una sottile striscia di terra che unisce Polonia e Lituania, ma incastonata tra la Bielorussia e l’enclave russa di Kaliningrad.
Frattanto, anche la Germania adotterà misure operative. In particolare rafforzerà la sua attività di sorveglianza aerea nell’ambito della presenza Nato sul fianco orientale dell’Alleanza Atlantica in risposta alla violazione russa dello spazio aereo polacco nelle prime ore di ieri mattina. In una dichiarazione del Governo tedesco, Stefan Kornelius, portavoce del cancelliere Friedrich Merz, ha indicato che Berlino “estenderà ed espanderà la sorveglianza aerea sulla Polonia” a dimostrazione del “suo impegno nei confronti del confine orientale della Nato”. Secondo il ministero della Difesa tedesco, “il numero di velivoli utilizzati in questo squadrone di allerta sarà raddoppiato a quattro Eurofighter, equipaggi inclusi”. Secondo Kornelius, questa decisione, concordata con gli alleati della Nato, è una risposta alle “recenti violazioni dello spazio aereo polacco da parte della Russia”. La Germania, inoltre, “intensificherà il suo sostegno all’Ucraina” e, all’interno dell’Unione europea (Ue), “si adopererà per garantire la rapida approvazione di un robusto 19° pacchetto di sanzioni”, ha dichiarato il portavoce del Governo in una nota.
Nel frattempo, la Russia ha chiesto alla Polonia di riconsiderare la sua decisione di chiudere il confine con la Bielorussia, una misura annunciata oggi da Varsavia in risposta alle esercitazioni militari congiunte russo-bielorusse previste per il 12-16 settembre. “Chiediamo a Varsavia di riflettere sulle conseguenze di tali misure controproducenti e di riconsiderare la decisione presa il prima possibile”, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Intanto, la Francia ha deciso di mobilitare tre caccia Rafale “per contribuire alla protezione dello spazio aereo polacco” e dell’Europa orientale, dopo le “incursioni di droni russi in Polonia”. Lo ha annunciato Emmanuel Macron. “Ieri ho preso un impegno con il primo ministro polacco Donald Tusk”, ha scritto il presidente francese su X, aggiungendo di aver parlato anche con il segretario generale della Nato Mark Rutte e il primo ministro britannico Keir Starmer.
Aggiornato il 12 settembre 2025 alle ore 12:33