
Non entreremo in merito al conflitto russo-ucraino, la dicotomia popolare è netta, la semplificazione eccellente, chi ha aggredito chi? La risposta è sontuosamente tautologica. Sono tre anni che scriviamo e diciamo che l’Ucraina e il suo presidente non sono quelli che l’Occidente racconta. Sarà la storia, come sempre, escavatrice della verità, ad evidenziare le responsabilità dei democratici statunitensi che, attraverso lo strumento della Nato, di fatto, hanno errato strategia e sottovalutato le future conseguenze, scambiando la geopolitica con la sistemazione dell’orto di casa. Del resto, lo stesso Henry Kissinger aveva ammonito sulla pericolosità della pianificazione dell’espansione Nato in Europa. Ieri sono esplose le proteste degli ucraini contro il Governo e il suo inviso presidente Volodymyr Zelensky che ha soppresso l’indipendenza degli organi anticorruzione; proteste che continuano ancora oggi. Manifestazioni popolari a Kiev, Odessa, Leopoli, Dnipro malgrado il vivere in un regime di polizia, la gente scende in piazza per rappresentare malcontento e rabbia per un Governo e per un Paese a elevatissima corruzione. E noi? Nel silenzio più assoluto, i telegiornali non hanno ritenuto di darne notizia.
Destra, sinistra e centro continueranno a inviare armi e danaro, tanto danaro, la corruzione governativa lo richiede, da questo punto di vista l’aggressione la si può considerare una manna. Ieri sera, Zona Bianca programma di punta di Mediaset condotto da Giuseppe Brindisi, si è occupato del delitto di Garlasco, come sappiamo, di grande attualità. Stamane con le piazze piene in Ucraina, il presidente Sergio Mattarella, ricevendo la nazionale di calcio femminile, ha dichiarato che le atlete hanno dato un contributo importante al Paese (Sic!). Avessero almeno vinto gli Europei! Avremo mai un Paese in cui il capo dello Stato non usi costantemente retoriche banalità? Crediamo di no! Mentre il sindaco di Kiev ha dichiarato che la società civile sta combattendo “il lato oscuro del proprio Stato”, l’Europa emette un blando comunicato, “No alla stretta all’anticorruzione”. Ursula von der Leyen non si è sprecata molto. Del resto, chi ha sempre favorito l’invio d’ingenti fondi a Kiev?
E la perpetua Giorgia Meloni che da due anni incontra, con larghi abbracci, il presidente galantuomo si renderà mai conto dell’effettivo personaggio? Crediamo di No! Dovrebbe smentire sé stessa e la baronessa, l’amica Gertrude, nota falsa monaca di Monza, e il francese novello Don Rodrigo che doveva capeggiare le brigate dei volenterosi? Finalmente, meditando, tace. Non ci preoccuperemo di loro, ancora una volta, l’europeismo ha dimostrato il vuoto che non ha la capacità di colmare. Siamo preoccupati, invece, degli sviluppi delle proteste che, se estese, potrebbero essere oggetto di repressione di quella polizia politica, di cui non si parla, ma che è il braccio pretoriano di un presidente alla fine anche del tramonto. La Don Abbondio Europa comprenda di essere in cammino sullo stesso viale.
(*) Direttore Società Libera
Aggiornato il 25 luglio 2025 alle ore 11:34