Siria: il jihadismo apre alla Massoneria

Potrà sembrare paradossale che il nuovo corso della Siria guidata da un jihadista cresciuto tra al Quada e Isis, Aḥmad Ḥusayn al-Sharaʿ, da terrorista islamico Abū Muḥammad al-Jawlān, possa ridare spazio alla Massoneria. Non volendo soffermarmi sull’essenza dell’istituzione massonica, né tanto meno sul suo “stato di salute” attuale, ricordo che la Massoneria è un’organizzazione secolare con una presenza diffusa sul Pianeta. In breve, l’istituzione massonica in Africa e Medio Oriente è rappresentata abbastanza globalmente e ben organizzata, tra gli altri, in Burkina Faso, Mali, Nigeria, Kenya, Togo, Senegal, Sudafrica. Nel Vicino e Medio Oriente è radicata in tutte quelle Nazioni che hanno avuto la colonizzazione sia britannica che francese, come in Libano e Siria, ma anche in Egitto dove accolse l’élite del Paese prima che Gamal Abd el-Nasser (1918-1970) la sciogliesse, Algeria – dove giunse nel 1830 – Tunisia e Marocco, qui la Massoneria è penetrata profondamente, tanto è che anche i sovrani marocchini sia Hassan II (1929-1999), come il figlio Mohamed VI hanno avuto notoriamente una “educazione massonica”. Tra i Paesi ex Impero Ottomano ricordo la Repubblica di Turchia, nata su basi laiche e massoniche del suo fondatore il massone Kemal Atatürk. Tuttavia la Massoneria spesso viene descritta come una società con rituali e tradizioni segrete, ma normalmente sono riservate, e in Europa affonda le radici nelle corporazioni medievali dei cesellatori di pietra, ovvero scalpellini, maestri muratori.

Oggi la Massoneria opera con una rete di logge dedite, in teoria, e spesso in pratica, alla filantropia, ovvero beneficenza, fratellanza, tolleranza, dialogo, filosofia morale, etica, quindi sotto numerosi aspetti antipodica ai principi che regolano il jihadismo. Quantunque alla Massoneria sia stato dato il merito di aver promosso il dibattito intellettuale e l’umanitarismo, è stata anche oggetto di numerose teorie complottiste, in particolare viene accusata di influenzare la politica e l’economica occulta. Quindi la Massoneria, operando tra i suoi pilastri speculativi e operativi, viene tutt’oggi percepita da alcuni gruppi religiosi come un’ideologia che tende a confutare le credenze tradizionali – anche se il massone deve essere un credente, in questo caso credere al “Grande Architetto dell’Universo” – alimentando comunque ulteriormente la sua controversa reputazione. Fatto questo estremamente breve accenno, quale è oggi il ruolo della Massoneria in Siria, risorta dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, e in particolare quanto la sua presenza nel Paese può influire nelle dinamiche socio politiche anche in una visione di legami internazionali? Dopo la caduta di Assad, avvenuta a dicembre 2024, a inizio 2025 il Consiglio supremo delle Logge del Grande Oriente siriano ha avuto la possibilità di esporsi, certo del ruolo che l’Obbedienza può avere nella ricostruzione della Siria; ha anche sottolineato la sua natura apolitica, che accoglie tra le sue logge ogni fratello a qualsiasi fede appartenga, e che il suo scopo è quello di dedicarsi alla promozione della fratellanza, uguaglianza, libertà, tolleranza oltre all’apertura culturale, istruzione e beneficenza. L’Ordine massonico siriano ha assicurato che non interferirà negli affari politici né parteciperà alle attività politiche o partitiche e nemmeno sindacali.

Quindi il Consiglio Supremo del Grande Oriente siriano dichiara di operare per ora grazie alla “Luce” (lessico massonico), che orienta e splende sulla nuova Siria, dove libertà civili e intellettuali potranno costruire una nuova era per il Paese. In realtà, la Massoneria siriana ha mostrato una grande apertura verso il nuovo governo, considerato una speranza per le libertà. Tuttavia, per 60 anni le logge massoniche sono state ufficialmente assenti dalla scena siriana a causa dei controlli politici, legati alla sicurezza, imposti già dal 1965 sotto la presidenza di Amin al-Hafiz. Posizione che si mantenne anche dopo la sua deposizione ordita da membri del partito Baath siriano nel 1966, che definì l’Obbedienza una “società segreta illegale”. La dinastia degli Assad, baatista, che regnò dal 1971 fino al 2024, mantenne la massoneria fuori dalla società. Fattore da contestualizzare se si considera che il partito Baath nasce su base laica e multireligiosa, in quanto fondato da Michel Aflaq, cristiano ortodosso, Salah al-Din al-Bitar, musulmano sunnita e l’intellettuale alawita Zaki al-Arsuzi. Non era inusuale che la Massoneria venisse considerata “segreta e illegale” nemmeno in altri governi mediorientali, che come la Siria associavano l’organizzazione di Fratelli all’influenza occidentale e al sionismo, portando una globale messa al bando dell’Obbedienza.

Quindi, l’attuale posizione della Massoneria siriana, a sei mesi dalla sua apparente rinascita, pare sia allineata con il governo degliex-jihadisti”, quantomeno sul fatto di considerare il regime precedente repressore di qualsiasi organizzazione o orientamento culturale e intellettuale. “Libertà” considerate in passato una minaccia per il controllo del Paese e del popolo siriano. La Massoneria siriana, con il suo ritorno sulla scena sociale del Paese, vuole impegnarsi per la ricostruzione della Siria sia dal punto di vista morale che magari anche materiale, sulla linea dell’agire speculativo e operativo. Tuttavia in Africa, dove le società segrete sono sempre esistite e dove sono connaturati profondi aspetti esoterici e iniziatici, la Massoneria ha anche aspetti che possono apparire oscuri. Intanto è una realtà ben presente e attiva sin “dall’innalzamento delle colonne” della prima loggia in Senegal a Saint Louis nel 1781. I colpi di Stato e le decennali presidenze sono state in più occasioni orchestrate dai “frammassoni”, dotati, secondo le impressioni comuni, di una forte propensione all’affarismo e al grande potere politico.

Ricordo solo alcuni massoni leader politici: Congo, dove l’ex presidente Denis Sassou Nguesso ha sempre palesato di essere un Fratello; Omar Bongo e il figlio Ali deposto nel 2023, presidenti del Gabon, qui la classe dirigente politica e statale veniva attinta nelle Logge massoniche; l’ex presidente del Burkina Faso Blaise Compaoré (presidente 1987-2014); Idriss Déby-Itno ex presidente del Ciad. Nel Mali, Amadou Toumani Touré; Centrafrica, François Bozizé; Guinea, Alpha Condé, presidente fino al 2021; Ghana, John Kufuor. Quando morì Nelson Mandela (primo presidente nero del Sudafrica e premio Nobel), nel 2013, l’allora Gran maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi disse che “il mondo perde un grande uomo”. Sugli attuali presidenti e golpisti al potere aleggiano maggiori dubbi e apparenti riservatezze.

Comunque, in una Siria dove il controllo territoriale e politico è frazionato, è probabile che l’aggregazione di una élite massonica, che possa quindi lavorare sotto il simbolo universaleSquadra e Compasso”, serva almeno a dare l’idea, anche a livello internazionale, che è presente un gruppo costruttivo, aggregante e trasversale. Considerando anche la catena di unione globale che la Massoneria raffigura e favorisce. Insomma una “élite etica” di uomini, nel caso del Grande Oriente siriano, dal respiro ampio; magari oggi reperibile più in Siria che altrove.

Aggiornato il 24 luglio 2025 alle ore 10:12