Von der Leyen: “Kiev avanza sull’adesione, l’Ue faccia la sua parte”

Ursula von der Leyen punta sulla rapida adesione di Kiev all’Unione europea. “L’Ucraina sta approvando una riforma dopo l’altra. È impressionante”. Lo afferma la presidente della Commissione Ue, in conferenza stampa, al termine del Consiglio europeo. Von der Leyen elogia l’Ucraina, costretta a vivere “sotto un fuoco implacabile”. Come sottolinea la presidente, “la Commissione difende l’apertura del primo cluster di negoziati di adesione all’Ue. L’Ucraina ha ottenuto risultati. Ora dobbiamo fare la nostra parte perché il processo di adesione si basa sul merito e l’Ucraina merita di andare avanti”. Von der Leyen affronta una serie di temi cruciali. A partire da Gaza. “Non possiamo – rimarca – perdere di vista la situazione umanitaria, che rimane abominevole e insostenibile. Gli aiuti umanitari – afferma – devono raggiungere Gaza immediatamente, senza ostacoli, rapidamente e in quantità adeguata. Continueremo a chiedere un cessate il fuoco sostenibile e il rilascio degli ostaggi, affinché si giunga a una cessazione definitiva delle ostilità”. La presidente si esprime anche sul fronte dei dazi.

“Oggi abbiamo ricevuta la controproposta degli Stati Uniti. La stiamo valutando. Quindi il nostro messaggio oggi è chiaro: siamo pronti per un accordo. Allo stesso tempo, ci stiamo preparando all’eventualità che non si raggiunga un accordo soddisfacente. Tutte le opzioni sono sul tavolo”. Frattanto, Von der Leyen pensa a una “ridefinizione del Wto”. Per queste ragioni, “ho presentato al vertice le diverse opzioni che abbiamo, con molti altri Paesi che vogliono avere accordi di libero commercio. Ma ho presentato anche il Cptpp (Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership, ndr) l’intesa sulle relazioni trans-pacifiche: i Paesi asiatici vogliono avere una cooperazione strutturata con l’Ue”. Per la presidente, bisogna “evitare di ripetere errori del passato e mostrare al mondo che il libero commercio è possibile. Gli Stati Uniti sarebbero invitati? Sono loro ad aver lasciato questo gruppo”.

Infine, Von der Leyen stigmatizza duramente la posizione di Viktor Orbán sul caso del Budapest Pride. “Ieri – sottolinea – volevo ripetere l’appello all’Ungheria affinché il Pride abbia luogo senza sanzioni. Il diritto di riunirsi pacificamente deve essere garantito in tutti i Paesi membri. Penalizzare o imporre multe ai partecipanti sarebbe contrario ai valori in cui crediamo, ai valori Ue”. Nel frattempo, nella consueta intervista a Kossuth Rádió, il primo ministro ungherese conferma le “conseguenze legali” per chi organizzerà o parteciperà al Budapest Pride che si svolge domani nella capitale ungherese, nonostante il divieto varato dalle autorità. “Siamo adulti”, dichiara Orbán. “Raccomando a tutti di rispettare le leggi, io lo faccio, e consiglierei loro di fare lo stesso. Se non lo fanno, devono tenere conto delle chiare conseguenze legali. La polizia potrebbe interrompere tali eventi se volesse, perché ne ha il diritto, ma l’Ungheria è un Paese civile. L’evento viola la legge. Il compito della polizia non è usare la violenza fisica, ma far sì che le persone rispettino la legge”.

Aggiornato il 27 giugno 2025 alle ore 15:52