La rive gauche dell’antisemitismo

Chi si chiede meravigliato perché l’europarlamentare francese di sinistra Rima Hassan abbia navigato provocatoriamente alla volta di Israele creando un caso diplomatico, rimanendo sostenuta da buona parte della sinistra, dovrebbe leggere il fresco di stampa La gauche antisémite, une haine qui vient de loin. Edito dalla parigina LArtilleur, autore ne è Clement Weill-Raynal, giornalista televisivo specializzato in questioni giudiziarie (e bestia nera dei magistrati francesi) sortito da una famiglia tradizionalmente di sinistra dalla quale si è staccato rumorosamente rompendo i rapporti in particolare con il fratello gemello Guillaume, avvocato, autore di un libro che nega addirittura l’esistenza dell’antisemitismo di sinistra.

In Francia (e non solo) a parlare di antisemitismo di sinistra si toccano nervi sensibili. A sinistra, infatti, se ne nega addirittura l’esistenza. E si preferisce piuttosto usare la formula dello storico Michel Dreyfus che distingue sottilmente tra un “antisemitismo a sinistra” e un “antisemitismo di destra”. Opposta la tesi di Clement Weill-Raynal, che nel suo saggio non solo afferma l’esistenza di un antisemitismo di sinistra odierno ma accusa la sinistra di essere sempre stata antisemita, perlomeno in parte, ma una parte non marginale, come invece talvolta viene ammesso a gauche. Solo che dal 7 ottobre 2023 e la conseguente guerra a Gaza sono cadute tutte le maschere. E la sinistra si è impegnata in una campagna a evidenti tonalità antisemite, coinvolgendo personalità politiche e movimenti associativi, sindacati e organizzazioni non governative, mezzi di comunicazione e università. “Attraverso le epoche – scrive – dallo stalinismo ad Hamas e prima ancora, un antisemitismo disinibito si è camuffato dietro gli orpelli dell’antisionismo e ha sempre prosperato”.

Eppure, sottolinea Clement Weill-Raynal, sono un paio di secoli che la sinistra francese non apprezza, per usare un eufemismo, gli ebrei. Il percorso personale e politico di molti esponenti di sinistra lo dimostrerebbe. A testimoniarlo scritti e parole nell’Ottocento e nei primi del Novecento dei primi teorici del socialismo, sotto il governo di Vichy (vale a dire nel territorio francese non occupato dai tedeschi tra il 1940 e il 1944) e nella parte di Francia occupata, nell’immediato dopoguerra, ai tempi dei processi apertamente antisemiti di Praga e Mosca, fomentati da Iosif Stalin, durante e dopo la Guerra dei sei giorni, all’epoca del mitterrandismo trionfante, in occasione della Seconda intifada e dal 7 ottobre 2023. Il percorso, corredato da documenti inequivocabili, parte dalle radici. E cioè da Karl Marx. Il cui antisemitismo, secondo l’autore di La Gauche antisémite, è occultato o al massimo minimizzato dietro il “fare ironico” che sarebbe tipico del pensatore e gli farebbe usare alcune dei peggiori stereotipi sugli ebrei solo in questa forma. Tutt’altro, per Clement Weill-Raynal, che accusa Marx di “ossessioni al limite del delirio” e di “detestare gli ebrei che associa costantemente ai soldi e alla borghesia esecrata”.

Marx è tedesco, è vero, e ha vissuto per molto tempo a Londra (dov’è morto) ma gli anni trascorsi a Parigi sono stati per lui molto importanti. Soprattutto, anche sulla “questione ebraica”, il suo pensiero ha profondamente influenzato diversi intellettuali socialisti francesi di primo piano dell’Ottocento: Jules Guesde, Pierre-Joseph Proudhon, Jean Jaurès. Il volume è denso. Ricco di citazioni. Di richiami ad articoli di stampa e a libri. In una recensione non lo si può ripercorrere tutto. Saltabeccando tra le pagine di Clement Weill-Raynal ci s’imbatte nel presidente socialista Francois Mitterrand che, parlando a ruota libera con lo scrittore Jean dOrmesson, se la prende con la “lobby giudea”. Va sottolineato, per inciso, che Mitterrand lavorò per il governo di Vichy e nel dopoguerra protesse altri esponenti di quell’amministrazione: alti funzionari, generali, intellettuali come Robert Hersant, che sarebbe diventato proprietario del quotidiano conservatore Le Figaro dalla cui direzione si dimise proprio il d’Ormesson per dissensi politici. Tra l’altro, Clement Weill-Raynal ricorda che il giornalista Daniel Mermet su France Inter (una delle principali radio pubbliche transalpine) arrivò a “denunciare la malefica lobby ebraica mondiale” mentre il filosofo Edgar Morin, sul quotidiano di sinistra Le Monde, sosteneva che gli ebrei usano le loro persecuzioni passate per giustificare il presente “l’apartheid dei palestinesi”. Numerose sono anche le citazioni di esponenti del Partito comunista francese e del sindacato comunista Cgt negli anni dall’immediato secondo dopoguerra in poi.

Insomma, è ricco l’humus nel quale è spuntata la malapianta dellantisemitismo francese odierno, comunque camuffato, che ha il suo campione riluttante nel leader della formazione di estrema sinistra La France insoumise, l’ex ministro socialista Jean-Luc Mélenchon. Che pervade tutta la sinistra francese, non solo partitica, come dimostrano le espulsioni delle organizzazioni ebraiche dalle associazioni femministe, dalle organizzazioni dei gay, dai coordinamenti universitari. A dimostrazione che sarà pure vero quanto scrive il filosofo Pierre-André Taguieff, per il quale il pur pericolosissimo antisemitismo di strada è “frutto dell’immigrazione, del suo sottoproletariato indottrinato allodio verso gli ebrei e, più in generale, verso l’Occidente”. Ma questo non vieta a politici, intellettuali, sedicenti illuminati sostenitori dei cosiddetti diritti civili di aprire il terreno all’antisemitismo battendo una strada che ha origini plurisecolari. Complici Les Gauches antisemites, dal titolo dei due volumi omonimi in corso di uscita nelle librerie francesi scritti da Bernard Bruneteau e Stephane Courtois, due studiosi della Fondation pour linnovation politique, che li ha editi come Fondapol. Altri testi destinati a illuminare angoli nascosti della storia transalpina e far deflagrare polemiche, in Francia e non solo.

(*) La gauche antisémite, une haine qui vient de loin, Clement Weill-Raynal, L’Artilleur 2025, 349 pagine, 19,90 euro

Aggiornato il 13 giugno 2025 alle ore 11:41