Israele sarebbe pronto ad attaccare l’Iran

Israele è pronto a lanciare un’operazione contro l’Iran. Lo affermano diversi media degli Stati Uniti, tra cui il New York Times e Cbs news, citando diverse fonti americane ed europee. Secondo le stesse fonti, Washington temerebbe ritorsioni contro propri interessi nella regione: un timore che avrebbe spinto le autorità americane a consigliare a cittadini e diplomatici di lasciare l’Iraq e altri Paesi mediorientali. Anche il Pentagono si è mosso: i familiari dei militari statunitensi dislocati nell’area hanno ricevuto l’autorizzazione a lasciare volontariamente le proprie sedi, come confermato da un funzionario della Difesa a CBS News. Nel frattempo, da Teheran arriva un messaggio che non lascia spazio al dialogo, tentato invero fino a pochi giorni fa. “L’Iran non rinuncerà al suo diritto all’arricchimento delluranio”, ha dichiarato un alto funzionario di Teheran all’agenzia Reuters, che riferisce anche di un avvertimento ricevuto da un Paeseamico” della regione circa l’eventualità di un attacco israeliano. Secondo la stessa fonte, la crescente pressione avrebbe l’obiettivo di “influenzare Teheran affinché cambi la sua posizione” in vista del nuovo round negoziale con gli Stati Uniti, previsto per domenica in Oman.

Non si è fatta attendere la reazione israeliana all’annuncio di Teheran sull’aumento dell’arricchimento dell’uranio. In una nota diffusa dal Ministero degli Esteri, Gerusalemme ha affermato che “l’Iran è impegnato in un programma di armamento nucleare segreto e sistematico”. L’accumulo accelerato di uranio altamente arricchito, ha proseguito la dichiarazione ufficiale, “dimostra chiaramente che la natura del programma non è civile”. Inoltre, Israele accusa l’Iran di ostacolare costantemente le attività di verifica dellAiea: “Ha espulso ispettori, ripulito e nascosto siti sospetti non dichiarati – ha aggiunto il ministero – Israele avverte che tali azioni minano il regime globale di non proliferazione e rappresentano una minaccia immediata alla sicurezza e alla stabilità regionale e internazionale”. Sul piano diplomatico, si moltiplicano i segnali di un confronto ad alta tensione. Seguendo le indicazioni del premier Benjamin Netanyahu, il ministro degli Affari Strategici Ron Dermer e il capo del Mossad David Barnea partiranno domani per un incontro con l’inviato americano Steve Witkoff. Lo ha confermato un funzionario israeliano ai media locali. L’obiettivo dell’incontro è “chiarire la posizione di Israele” in merito al programma nucleare iraniano. Nessuna indicazione è stata fornita, per ora, sul luogo del colloquio, come specificato dall’ufficio del primo ministro.

Infine, l’ipotesi di un attacco diretto contro l’Iran, rilanciata dai media statunitensi, ha già avuto un impatto tangibile sui mercati. Alla Borsa di Tel Aviv, gli indici principali stanno segnando forti ribassi sin dalle prime ore di contrattazione. Scossoni anche nel mercato dei cambi: l’euro ha registrato un’impennata significativa, salendo da 4,01 a 4,08 shekel, segno di un nervosismo crescente tra gli investitori e di una tensione che si riflette sempre più anche nei dati finanziari.

Aggiornato il 12 giugno 2025 alle ore 15:12