
Il canale è stato riattivato. La lunga telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin potrebbe essere seminale per un incontro di persona tra i due leader. I presidenti di Stati Uniti e Russia avrebbero contrattato un nuovo scambio di prigionieri, ma sono le reciproche promesse a lungo termine ad aver attirato l’attenzione della stampa internazionale. Il prossimo incontro di persona tra il tycoon e il capo del Cremlino “dovrà essere preparato con cura”, secondo il consigliere presidenziale russo Yury Ushakov, che ha sottolineato “l’importanza di proseguire il dialogo su tutte le questioni toccate, ma di creare le condizioni necessarie per farlo”. Entrambi i presidenti “concordano sul fatto che tale incontro debba essere preparato in modo accurato e completo”, ha detto Ushakov, e “ciò richiederà un lavoro approfondito sui compiti da assegnare ai team negoziali, sulla direzione concreta di un possibile vertice, anche per quanto riguarda il raggiungimento di accordi che potrebbero diventare concreti dopo questo importantissimo incontro di altissimo livello tra Russia e Stati Uniti”. La questione verrà affrontata e “i leader devono concordare i dettagli e non hanno ancora indicato una possibile sede”, ha concluso il portavoce russo.
Mosca ha anche sottolineato l’urgenza di “creare le condizioni necessarie” affinché il confronto si sviluppi in modo costruttivo. Tuttavia, i dettagli pratici restano ancora da definire. Sul fronte del Cremlino, il portavoce Dmitry Peskov ha ribadito l’interesse degli Stati Uniti a mantenere un ruolo attivo nel processo di pace in Ucraina. Trump – ha affermato Peskov – “condivide questo punto di vista”. Il portavoce ha inoltre riportato le parole del presidente russo, secondo cui Mosca è disposta a negoziare “eliminandone le cause profonde”, un passaggio definito da Peskov come “il punto più importante di tutte le bozze che probabilmente saranno elaborate”. Il megafono di Putin ha anche riconosciuto il contributo “molto efficiente” degli Stati Uniti nel fornire servizi di mediazione, e ha confermato l’esistenza di una disponibilità della Santa Sede a facilitare un contatto diretto tra Russia e Ucraina. Tuttavia, ha chiarito che “tutti erano a conoscenza di questa iniziativa. In effetti, c’è stata una dichiarazione del Vaticano in merito. Naturalmente, la parte russa è grata a tutti coloro che sono pronti a dare il loro contributo, ma non è stata ancora presa alcuna decisione specifica riguardo alla sede per ulteriori possibili contatti”.
Intanto, fonti di Palazzo Chigi rendono noto che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato a una conversazione telefonica congiunta con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente finlandese Alexander Stubb, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al termine della telefonata tra Trump e Putin. L’obiettivo condiviso è l’avvio immediato di negoziati che conducano quanto prima a un cessate il fuoco e pongano le basi per “una pace giusta e duratura in Ucraina”. In questo quadro, viene accolta positivamente la disponibilità del Vaticano a ospitare i colloqui. “L’Italia è pronta a fare la sua parte per facilitare i contatti e lavorare per la pace”, afferma la nota di Palazzo Chigi. Anche la Nato, attraverso la voce del segretario generale Mark Rutte, ha espresso cauto ottimismo: “Penso che la cosa positiva sia che il presidente Donald Trump ha iniziato anche ad aprire linee di comunicazione con il presidente russo”. Rutte ha poi aggiunto: “Siamo grati del fatto che gli americani stiano assumendo questa posizione, questo ruolo di leadership. Penso che sia un buon segno che quella telefonata sia avvenuta ieri sera. È positivo che il presidente americano abbia subito seguito con una telefonata con il presidente ucraino e i leader europei, incluso il presidente della Commissione europea, e partiamo da lì”.
IL COMMENTO DI VOLODYMYR ZELENSKY
Dal canto suo, Volodymyr Zelensky ha denunciato l’intento del Cremlino di prolungare il conflitto, in un messaggio diffuso sui social: “È ovvio che la Russia sta cercando di guadagnare tempo per continuare la guerra e l’occupazione”. Ha poi aggiunto: “Stiamo lavorando con i nostri partner per fare pressione sui russi affinché si comportino diversamente. Le sanzioni contano, e sono grato a tutti coloro che le rendono più tangibili per i responsabili della guerra”. Secondo quanto riferito da Trump, i negoziati tra Mosca e Kyiv dovrebbero iniziare “immediatamente” con l’obiettivo di un cessate il fuoco. Ma il Cremlino ha subito tirato le briglie: tutto questo “richiederà tempo”.
Il presidente statunitense ha anche precisato di non essere al momento intenzionato a seguire l’Europa in una nuova tornata di sanzioni contro la Russia. Trump ha comunicato il piano a Zelensky e ai leader di Unione europea, Francia, Germania, Italia e Finlandia, durante la sopracitata telefonata di gruppo. Zelensky ha confermato l’apertura al dialogo: “Non abbiamo dubbi che la guerra debba finire al tavolo dei negoziati”, ma ha ribadito la necessità di “proposte chiare e realistiche”. “L’Ucraina è pronta a qualsiasi formato negoziale efficace. E se la Russia continuerà a porre condizioni irrealistiche e a minare i possibili risultati, ci saranno dure conseguenze”.
Aggiornato il 20 maggio 2025 alle ore 13:36