Trump: “Vicini all’accordo con Iran”

Donald Trump è arrivato ad Abu Dhabi, tappa conclusiva del suo tour de force in Medio Oriente. Ma prima, parlando ancora da Doha, il presidente degli Stati Uniti ha detto che Washington e Teheran si stanno avvicinando a un accordo sul nucleare iraniano. Prima di lasciare il Qatar, il tycoon ha affrontato una serie di dossier regionali e globali, a cominciare dalla questione dell’arricchimento atomico dell’Iran. The Donald ha lasciato intendere che sarebbero avvenuti importanti progressi progressi nei colloqui finora avvolti nella riservatezza. E poi, durante un incontro con rappresentanti del mondo imprenditoriale, Trump ha sottolineato la portata economica del viaggio: “Questo è un tour record. Non c’è mai stato un tour che raccoglierà, potrebbe arrivare, a un totale di 3.500-4.000 miliardi di dollari solo in questi quattro o cinque giorni”, ha affermato, parlando di possibili intese economiche e commerciali nei Paesi del Golfo.

A margine della visita alla base militare di Al Udeid, dove ha incontrato i soldati statunitensi di stanza in Qatar, il presidente è tornato a parlare del dossier yemenita, con particolare riferimento alle milizie Houthi. Dopo settimane di escalation e successivi segnali distensivi, Trump ha confermato una tregua temporanea, pur avvertendo: “Ci siamo accordati con gli Houthi e credo che questo sia stato un grande successo. Ma forse domani verrà sferrato un attacco, e in quel caso torneremmo all’offensiva”. E ha aggiunto: “Come presidente, la mia priorità è porre fine ai conflitti, non iniziarli, ma non esiterò mai a esercitare il potere americano, se necessario, per difendere gli Stati Uniti dAmerica o i nostri partner”. Prima del decollo per Abu Dhabi, il presidente ha commentato anche l’evoluzione dei negoziati tra Russia e Ucraina in corso in Turchia. A bordo dell’Air Force One, Trump ha dichiarato che “non succederà nulla finché io e Putin non ci incontreremo”, precisando di “non essere deluso dalla delegazione russa” pur ammettendo di “non saperne nulla”, secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg.

Ampio spazio è stato infine dedicato alla situazione in Medio Oriente, in particolare nella Striscia di Gaza. Il presidente ha parlato di “un territorio di morte e distruzione”, promettendo che con l’impegno statunitense diventerà una “zona di libertà”. Riguardo alla minaccia di Hamas, Trump ha detto: “bisognerà occuparsi di Hamas”, come riportato dal Times of Israel. E, tornando agli attacchi del 7 ottobre 2023, ha ribadito: “è stato uno dei peggiori giorni nella storia del mondo, non solo in questa regione”. E ancora: “Stiamo affrontando Hamas, l’Iran e gli Houthi e credo che sia stato un grande successo”, ha concluso, sottolineando il ruolo di deterrenza esercitato dalla presenza militare e diplomatica americana nell’area.

Aggiornato il 15 maggio 2025 alle ore 15:14