Uk, la farsa “green” che fa salire le bollette

Il green può attendere, le bollette no. L’affare del secolo non decolla. A spiccare il volo, invece, sono le fatture dellelettricità. Per gli inglesi i conti continuano a non tonare, soprattutto se a salire sono le bollette dellelettricità: 6 per cento in più ad aprile, come deciso dall’autorità di regolamentazione. Dal 1 aprile al 30 giugno 2025, fa sapere L’Ofgem, il prezzo dell’energia per una famiglia tipo che utilizza elettricità e gas e paga con addebito diretto aumenterà del 6 per cento, raggiungendo un importo totale di 1.849 sterline all’anno. Per una famiglia tipo, questo comporterà un aumento di 9,25 sterline al mese in bolletta, un importo superiore del 9 per cento (159 sterline) all’anno rispetto al tetto massimo di prezzo fissato per lo stesso periodo dell’anno scorso, dal 1 aprile al 30 giugno 2024 (1.690 sterline).

Tutto questo per dire che il partito laburista (per mancanza di prova) ancora una volta ha tradito le sue promesse. In campagna elettorale Keir Starmer aveva assicurato che avrebbe fatto risparmiare alle famiglie “centinaia di sterline sulle loro bollette, non solo a breve termine, ma per sempre”. Nel programma elettorale del labour si leggeva che le bollette sarebbero diminuite “fino a 300 sterline entro il 2030”. Al netto del treno dei desideri, che in campagna elettorale parte sempre in anticipo e arriva sempre in grave ritardo, ci sono buone possibilità che anche il fronte global-massimalista-finto ecologista dOltremanica debba rivedere i piani. E intanto corre ai ripari affidandosi alla comunicazione istituzionale. Il segretario allEnergia, Ed Miliband, conferma l’impegno preso con gli elettori “per ridurre le bollette per tutti con la nostra missione per un’energia pulita, prodotta localmente e sotto il nostro controllo”, e giustifica l’aumento del 6 per cento con la “nostra dipendenza dai mercati dei combustibili fossili”.

Il governo vuole eliminare quasi tutti i combustibili fossili dalla produzione di elettricità nel Regno Unito entro il 2030. Nonostante l’energia proveniente da fonti rinnovabili sia più che mai una realtà, perché questo non si traduce in bollette elettriche più economiche?, si chiede la Bbc. Le ragioni sono diverse: il tempo e il denaro necessari per rendere il sistema elettrico più ecologico, i costi e la struttura del mercato elettrico. Rispetto ai Paesi Ue, i prezzi dell'elettricità per uso domestico nel Regno Unito sono i quarti più cari nella prima metà del 2024, secondo i dati governativi più recenti. Questo vale per i consumatori con un consumo medio, comprese tasse e sussidi. Per l’elettricità industriale, il Regno Unito ha registrato i prezzi più alti, per gli utenti medi, nello stesso periodo e ha i prezzi dell’elettricità molto più alti, sia per uso domestico che industriale, rispetto ad altre grandi economie extraeuropee, come Stati Uniti e Canada.

La componente più consistente e variabile della bolletta elettrica di un cliente britannico è il prezzo all’ingrosso. Si tratta del costo al quale i fornitori acquistano l’elettricità dalle aziende che la generano. Altre voci della bolletta includono i costi di rete per il funzionamento, la manutenzione e l’ammodernamento della rete elettrica, e i costipolitici”, che includono le imposte governative per contribuire al finanziamento di progetti ambientali. La ragione principale dei picchi nelle bollette elettriche negli ultimi anni sono state le modifiche ai costi all’ingrosso. Ciò è legato all’aumento dei prezzi internazionali del gas. Se è vero che energie rinnovabili possono generare elettricità a basso costo, la costruzione di un parco eolico sulla terraferma, e in particolare in mare aperto, comporta costi iniziali elevati. Il governo vorrebbe triplicare la capacità eolica e solare, ma per convincere gli investitori a raggiungere questo obiettivo, deve garantire loro la certezza di un ritorno sull’investimento.

Il problema del Regno Unito è, tra gli altri, una rete elettrica obsoleta. La necessità di accogliere in parte nuove fonti di energia imporrà un ammodernamento urgente. La posizione insulare della Gran Bretagna, si fa notare, rende più costoso rispetto all’Europa continentale costruire interconnettori – cavi per collegare le reti elettriche dei Paesi confinanti – per far fronte ai periodi di bassa produzione. Secondo alcuni studi, l’applicazione di tasse sociali e ambientali aggiuntive sulle bollette dell’elettricità, anziché sulle bollette del gas o sulla tassazione generale, rende l’elettricità artificialmente costosa. Il governo sta rivedendo la struttura del mercato elettrico, parallelamente alla sua spinta verso l’energia pulita (rinnovabili e nucleare). Se a lungo termine, le energie rinnovabili ridurranno le bollette complessive, e in particolare quelle dell’elettricità, assicurano gli analisti, il breve termine contempla il solito salasso. Un’implementazione più rapida delle energie rinnovabili, tuttavia, potrebbe comportare un più rapido trasferimento dei costi iniziali, come l’ammodernamento stesso della rete, ai consumatori.

Molte preoccupazioni nascono da una corsa all’acquisto di energie rinnovabili sufficienti a raggiungere l’obiettivo del 2030, che però potrebbe comportare prezzi di esercizio meno competitivi. Prima di 10-15 anni, non si vedranno risultati tangibili. L’unica cosa davvero tangibile è il rincaro per le famiglie. Un altro colpo al portafoglio e alla credibilità del progetto green.

Aggiornato il 07 maggio 2025 alle ore 09:46