I dazi su Amazon, scontro Trump-Bezos

Amazon sfida la Casa Bianca. Jeff Bezos non ci sta, e prova a usare il suo colosso dell’e-commerce come cassa di risonanza per contrastare le politiche commerciali di Donald Trump. Nel giorno che segna i primi 100 giorni di amministrazione Maga, a Washington si è consumato un duro scontro verbale. Secondo indiscrezioni riportate da Punchbowl, Amazon avrebbe valutato di rendere visibile nei prezzi dei suoi prodotti l’impatto dei dazi imposti dal commander-in-chief, una scelta che la portavoce dello Studio Ovale Karoline Leavitt ha bollato come “un atto politico e un atto ostile”, chiedendosi perché l’azienda “non lo abbia fatto quando l’amministrazione Biden ha fatto salire l’inflazione ai massimi da 40 anni”. La replica di Amazon non si è fatta attendere. “Il team che gestisce il nostro negozio ultra low cost Amazon Haul ha preso in considerazione l’idea di indicare i costi di importazione su alcuni prodotti. Ipotesi che non è mai stata approvata e non verrà attuata”, ha chiarito un portavoce dellazienda, specificando che tale opzione “non è mai stata presa in considerazione per il sito maggiore di Amazon”. Un chiarimento che, secondo quanto riportato dalla Cnn, sarebbe arrivato solo dopo una telefonata tesa tra Trump e Bezos, il miliardario che oggi siede in prima fila alle cerimonie presidenziali accanto alla compagna Lauren Sanchez.

Un tempo bersaglio preferito del tycoon per via della sua proprietà del Washington Post, Bezos ha progressivamente riallacciato i rapporti con Trump durante il secondo mandato. Visite ripetute a Mar-a-Lago, incontri riservati nella west wing e una linea editoriale del quotidiano del Watergate ridotta – per ordine diretto (!)– a temi di “libertà personali e libero mercato” hanno sancito una tregua d’interesse, favorita anche dalla crescente rivalità con Elon Musk, il vero first buddy dell’attuale presidente. Secondo molti osservatori, l’attacco a Bezos è un segnale lanciato dall’amministrazione contro ogni azienda tentata di esplicitare i costi reali delle nuove tariffe imposte da Washington. Colpirne uno per colpirli tutti. Se Amazon avesse davvero etichettato i prezzi con l’impatto dei dazi, decine di altre imprese avrebbero potuto seguirne l’esempio, scatenando una reazione a catena potenzialmente dannosa per l’immagine pubblica di Trump e la tenuta della sua agenda economica.

Per raffreddare il clima, arriva in parallelo un ordine esecutivo volto ad allentare la pressione sulle case automobilistiche, mentre la Casa Bianca accelera sul fronte della diplomazia commerciale. “Siamo vicini con l’India, e abbiamo una cornice di intesa con la Corea del Sud. Le trattative vanno bene anche con il Giappone”, ha dichiarato il segretario al Tesoro Scott Bessent. Più complicato invece il dialogo con l’Unione europea. “Posso rifarmi alle dichiarazioni di Henry Kissinger, ovvero chi chiamo?”, ha ironizzato Bessent. “Alcuni Paesi europei”, come Francia e Italia, “hanno imposto ingiuste tasse sui servizi digitali per i nostri internet provider. Altri paesi non le hanno. Vogliamo veder queste tasse ingiuste rimosse”.

Aggiornato il 30 aprile 2025 alle ore 11:43