Riformisti del Pd battete un colpo

Dopo l’immane strage del 7 ottobre, mi sembra evidente che il tortuoso percorso per il riconoscimento dello Stato della Palestina debba necessariamente passare per il disarmo militare e politico di Hamas. Chi pensa il contrario e agisce fomentando una piazza che ignora profondamente la complessa questione palestinese contribuisce a gettare benzina sul fuoco. In questa linea si pone l’insensata iniziativa della Flotilla, a cui ne sta seguendo un’altra analoga partita in sordina dalla Turchia, con a bordo i soliti utili idioti di tutte le età che non si rendono conto di essere strumentalizzati, in Italia, da un’opposizione di sinistra veramente impresentabile. Impresentabile come la segretaria radicalchic del Partito democratico, la quale ha avuto la faccia tosta di intimare a Giorgia Meloni di non criminalizzare la piazza, dopo non avere fatto altro che esprimere, lei e suoi compagni della Cgil, slogan incendiari. In questo senso, la leader del più grande partito dell’opposizione, che si candida a guidare il Paese, non avrebbe dovuto farsi riprendere in prima fila, durante la manifestazione del 4 ottobre a Roma, a cantare a squarciagola “Free Free, Palestine!”. Chi guida una grande partito, soprattutto in simili frangenti, dovrebbe mantenere un comportamento responsabile, misurando col bilancino gli atti e le parole.

Invece, intervenendo al festival di Fanpage, Rumore, Elly Schlein ha espresso, sul piano di pace presentato da Donald Trump, un discorsetto che sembra far concorrenza ai suoi alleati dell’estrema sinistra. Questo è un significativo passaggio della sua sinistra orazione: “Speriamo che un accordo si faccia, per i palestinesi che non muoiono solo per le bombe ma anche per la fame. Speriamo che un accordo si faccia, al netto dei singoli punti del piano di Trump che non convincono. Noi chiediamo una prospettiva chiara per il riconoscimento dello Stato di Palestina. E chiediamo al Governo il riconoscimento dello Stato di Palestina. Bisogna garantire un pieno coinvolgimento dei palestinesi. Si faccia ogni sforzo per portare a fine il negoziato”.

Non una parola nei riguardi dei terroristi di Hamas, quindi, ben sapendo che è proprio la loro presenza armata che impedisce agli arabi moderati, sicuramente presenti anche tra gli abitanti di Gaza, di iniziare un lungo a faticoso itinerario di pace che non potrà mai prevedere un riconoscimento immediato dello Stato della Palestina, poiché in questo modo si darebbe una patente di legittimità alla carneficina del 7 ottobre. Cosa che è già avvenuta nella stessa manifestazione a cui ha partecipato la distratta segretaria dem, visto che sono stati notati parecchi manifesti inneggianti al “7 ottobre, giornata della resistenza palestinese”. Se esiste ancora una componente riformista nel Pd, che peraltro ha guidato a lungo questa tormentata formazione politica, ci si aspetta che almeno batta un colpo, per così dire. Altrimenti, andando avanti di questo passo, ai moderati in letargo del partito non resterà che fare i bagagli e bussare alla porta del buon Carletto Calenda.

Aggiornato il 06 ottobre 2025 alle ore 14:45