Fa discutere la decisione del Comune di Roma di vietare l’affissione di manifesti targati Lega inerenti al Decreto sicurezza. “Parlare di censura è fuorviante e inaccettabile. Qui non si è trattato di censurare opinioni politiche, ma di applicare un regolamento comunale in modo imparziale – spiega l’assessore alle Attività produttive, alle Pari opportunità e all’Attrazione investimenti, Monica Lucarelli – Le immagini dei manifesti in questione rappresentavano in modo riconoscibile un gruppo etnico, accostandolo a un messaggio di allarme sociale. È questo il punto critico, non il messaggio politico in sé”.

Lo spiegone poco burocratico ci arriva anche dalla faccia buona della sinistra – al secolo Enrico Mentana – secondo il quale “l’esplicito messaggio d’ordine ne porta con sé, altrettanto evidente, un altro: che chi occupa una casa è sempre nero, rom o estremista da centro sociale, e a far scippi sul metrò sono solo le donne rom, e se fin qui tutti costoro l'hanno fatta franca per leggi troppo lassiste o per buonismo, ora grazie alla Lega non sarà più così. È un noi e loro sempre pericoloso, che in passato gli italiani vissero sulla loro pelle nelle terre d’emigrazione, e che ci portò – nella sua applicazione più estrema – alle leggi razziali. Oggi è un sovranismo for dummies: italiani brava gente, i guai ce li portano gli altri, e chi li accoglie”.

Quindi secondo la cultura imperante c’è un preciso codice lessicale da utilizzare. Se non dici che i migranti sono tutti da accogliere, sei aberrante. Se non dici che i palestinesi hanno ragione e gli imperialisti israeliani sono dei boia, fai schifo. Se non dici che lEuropa è bella, sei gretto.

Peccato che poi nelle metro la gauche ci vada poco perché usa l’autista. Arrivano sempre in ritardo lorsignori: fino a qualche anno fa si illudevano che quelli da tutelare fossero le tute blu mentre i nuovi poveri si chiamavano precari, Co.Co.Co e partite Iva. Adesso pensano che non si debba puntare il dito contro precise comunità, ma è arcinoto che nelle metropolitane borseggiano i rom e i latinos. Ma loro non lo sanno così come non sanno nulla di tutta quella comunità di occupatori che la pensano come Ilaria Salis. Per loro dire queste cose è da fascista. Ma non gli crede più nessuno perché sono scollati dalla realtà, non sanno ciò che accade nelle strade ma pontificano in maniera arrogante pensando che qualcuno ancora comprenda quale diavolo sia la loro idea di società. Parlano di fascismo ma poi censurano perfino i manifesti altrui. Parlano di Europa ma poi non capiscono che si tratta di un pachiderma ingessato proprio dai socialisti incapaci di trovare una linea comune in politica estera, della difesa, migratoria, economica e ambientale. Ma intanto pontificano, protestano, impongono il loro non-pensiero. Non sanno, ma intanto parlano.

Aggiornato il 01 agosto 2025 alle ore 19:08