
Sassolini di Lehner
Un tempo la propaganda comunista fece credere che i missili sovietici SS20 a testata nucleare puntati sull’Europa e sull’Italia (magari col contributo di tecnologia debenedettiana), fossero sinonimo di pacifismo, mentre i Cruise statunitensi significavano guerra, disastro e morte. Leonid Brežnev come esemplare icona del pacifismo fu l’apice della vergogna dell’imbecillità e delle menzogne a falce e martello. Gli utili italo-idioti dei sindacati e del Pci di Enrico Berlinguer giunsero alla grullaggine totale, manifestando duramente a Comiso contro le postazioni missilistiche americane. La massima bischeraggine in nome della pace venne dietro al pacifismo infingardo, quando Iosif Stalin s’inventò i “partigiani della pace”. Allora, nomi famosi portarono il cervello all’ammasso, vedi Le Corbusier, Pablo Picasso, Paul Éluard, Aldous Huxley, Jorge Amado, Anna Seghers, nonché Pietro Nenni, Emilio Sereni, Natalino Sapegno, Delio Cantimori, Cesare Zavattini, Luchino Visconti, Luciano Minguzzi, l’Anpi e l’intero Pci e mezzo Psi. Certo, i dollari del Pcus funzionarono alla grande per intortare i piccoli cervelli prima togliattiani, quindi, berlingueriani e dei cosiddetti “intellettuali” organici… alla scemenza e al falso continuato. La potenza del denaro travolse anche i neuroni socialisti sino al 1956, mentre la sinistra del Psi se ne nutrì ancora ribattezzandosi Psiup (1964-1972).
Da ottimista, con una punta di demenza senile, nel 2025 ho supposto che l’utile-idiotismo sia ormai moda retrò, anzi da trapassato remoto. Ammetto d’essermi sbagliato. Non è più il Pcus, bensì Hamas a dettare le parole agli utili idioti. Tutti contro Israele, accomunata addirittura al Terzo Reich, a cominciare dal compagno Pedro Sánchez, la prova vivente che in fondo il caudillo Francisco Franco ebbe non poche ragioni nell’opporsi agli assassini rossi. Così la Francia di Emmanuel Macron, di nuovo quella dell’affare Dreyfus, così la Germania – basta la parola per captare l’odio immarcescibile verso gli ebrei – e la Ue dei burocrati e dei parlamentari con le valigie ricolme di soldi islamici. Non solo, s’è esposto in prima linea pure Guido Crosetto, che, di ritorno con le pive nel sacco dal Bellum Vannaccium, facendo eco a Elly Schlein, “Giuseppi” Conte e vario verdurame rosso, osa dire a Benjamin Netanyahu quello che deve fare, cioè fermarsi e risparmiare ciò che resta di Hamas. Il catto-buonista Crosetto, del resto, non profferisce verbo sulla campagna antisemita e propal che genera attentati terroristici ed ebrei assassinati. Tutti a piangere sui poveri palestinesi morti, bambini compresi. Ebbene, i piagnoni non chiedono mai conto ai terroristi di Hamas, che hanno proditoriamente utilizzato il popolo come scudo umano per coprire la loro sporca pellaccia. Furono loro, del resto, a proclamare funzionale e vincente il massacro dei palestinesi come prodromo del successo politico-propagandistico. Più morti per la causa, più vincente la propalazione di veleni contro Israele.
Qualche ulteriore utile idiota, financo di Fratelli d’Italia, si è richiamato alle faziose risoluzioni dell’Onu, da tempo convertita a Maometto e irrorata da petrodollari. Ebbene, Netanyahu ha tutte le ragioni per non fermarsi: l’imperativo categorico è annientare Hamas, essendo questo l’unico percorso ragionevole per arrivare ad una pace duratura. Altrimenti, senza la cancellazione e la sepoltura dell’ultimo terrorista, continuerà il conflitto a puntate per i prossimi decenni. Unione europea, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, dopo essere state per decenni terreno di leggi razziali, quindi, di spie del Kgb – vedi le università britanniche, l’ambigua Spd dell’Ostpolitik, certi cattocomunisti italiani ed i vari “Donat” – e fertilizzanti di humus per utili idioti, abbiano il buon gusto di non reiterare il loro passato di antisemitismo militante, fondato sulla ipocrita lode dell’ebreo inerme e la condanna del giudeo combattente. Netanyahu per sempre.
Aggiornato il 23 maggio 2025 alle ore 09:41