La pala restaurata della “Madonna dell’Esilio” è tornata nella Chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista, nel quartiere romano giuliano-dalmata. Un altro tassello della memoria dell’Esodo. Autore dell’opera a olio è il pittore zaratino Andrea Fossombrone. La pala era stata donata nel 1950 alla Comunità giuliano-dalmata dai coniugi Elio Bracco, fervente irredentista istriano e fondatore nel 1927 del Gruppo Bracco, e dalla moglie Nina Salata. Il progetto di restauro è stato curato e coordinato dal comitato scientifico dall’Anvgd (Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) di Roma. Autori del restauro sono stati Liana Persichelli e Matteo Rossi Doria. La cerimonia di svelamento e ricollocamento della pala si è svolta lunedì 13 ottobre, con una Messa solenne celebrata dal cardinale Baldo Réina, vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma, alla presenza di autorità locali, istituzionali, civili, militari, religiose e della presidente dell’Anvgd romana Donatella Schurzel, insieme all’esecutivo e dei rappresentanti delle associazioni storiche dell’Esodo. Presenti per la Famiglia Bracco, Gemma Bracco, vicepresidente della Fondazione Bracco, accompagnata dalla figlia Eva Pedrazzini, consigliere di Fondazione Bracco e Bracco Spa.
“Aver restaurato questa pala è un grande risultato per la Comunità giuliano-dalmata – ha spiegato Donatella Schurzel – che si identifica in quest’opera in modo identitario sin nei particolari: dalle colonnine davanti angli angeli con gli stemmi delle province perdute al termine della Seconda guerra mondiale, a San Girolamo protettore di Zara (Dalmazia) con San Tommaso che tiene in mano l’arena di Pola (Istria) e San Pietro che custodisce la torre civica di Fiume. Tutto il mondo esule si è sentito identificato, come volle il pittore, che esaltò la Madonna col Bambino come simbolo della madre in fuga”. Gemma Bracco si è detta “molto grata alla all’Associazione giuliano-dalmata di Roma. Il nostro legame con quelle terre è sempre rimasto fortissimo. Nel Secondo dopoguerra, di fronte al dramma dell’esodo giuliano-dalmata, nostro padre Fulvio si prodigò per gli esuli istriani del campo profughi di Villa Reale di Monza, restituendo loro la dignità di cittadini e lavoratori”. Nel 2020 la Fondazione Bracco ha finanziato, d’intesa con il Comune di Milano e insieme al comitato Pro monumento (presso Anvgd di Milano), la realizzazione della stele di Piazza della Repubblica. “A perenne memoria dei martiri delle foibe e agli esuli istriani, fiumani, dalmati”, realizzata dall’artista Piero Tarticchio di Pola.
Aggiornato il 16 ottobre 2025 alle ore 11:32