Redford, omaggio all’antidivo: da Trump a Meryl Streep

Il giorno dopo la scomparsa dell’antidivo, si registrano migliaia di omaggi a Robert Redford. Numerose celebrità hanno affidato ai social il loro tributo, incluso Donald Trump. Secondo il presidente americano, “Robert Redford ha avuto una serie di anni in cui non c’era nessuno migliore di lui. In quel periodo in cui era il più hot. Lo consideravo un grande”. Meryl Streep, protagonista, al fianco dell’attore, di uno dei film simbolo della storia hollywoodiana, La mia Africa (Out of Africa), di Sydney Pollack, e poi diretta da Redford in Leoni per agnelli (Lions for Lambs), sottolinea che “uno dei leoni se n’è andato” e aggiunge: “Riposa in pace, adorabile amico mio”. Scossa anche Jane Fonda, amica di una vita e compagna di lavoro in quattro film: A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park) di Gene Saks, Il cavaliere elettrico (The Electric Horseman) di Sydney Pollack, La caccia (The Chase) di Arthur Penn, Le nostre anime di notte (Our Souls at Night) di Ritesh Batra. “Stamattina – ha detto ieri Fonda – mi ha colpito profondamente quando ho letto che Bob se n’era andato. Non riesco a smettere di piangere. Significava molto per me ed era una persona meravigliosa sotto ogni aspetto. Rappresentava un’America per cui dobbiamo continuare a lottare”. Nel 2017, davanti alla stampa riunita per la Mostra del cinema di Venezia Jane Fonda dice: “Ho fatto quattro film con Robert Redford e in tre ero innamorata di lui”. L’ex first lady Hillary Clinton scrive di aver sempre ammirato Redford “non solo per la sua leggendaria carriera di attore e regista, ma anche per ciò che è venuto dopo. Ha sostenuto valori progressisti come la tutela dell’ambiente e l’accesso alle arti, creando al contempo opportunità per le nuove generazioni di attivisti e registi. Una vera icona americana”.

Per l’attrice Whoopy Goldberg, Redford era “uno degli attori più iconici di Hollywood e un instancabile attivista, ambientalista e filantropo”. Lo scrittore Stephen King lo descrive come “parte della nuova ed eccitante Hollywood degli anni Settanta e Ottanta”. Il cineasta Ron Howard ringrazia Redford, definendolo “una figura culturale di enorme influenza per le scelte creative fatte come attore, produttore, regista e per aver lanciato il Sundance Film Festival, che ha dato una spinta decisiva al movimento cinematografico indipendente americano. Un punto di svolta artistico”. L’attrice Jamie Lee Curtis lo ricorda con alcune parole simbolo: “Famiglia, arte, trasformazione, difesa, creazione, eredità”. L’attore Colman Domingo gli rende omaggio “con amore e ammirazione. Grazie signor Redford per il suo impatto eterno. Sarà sentito per generazioni”. L’attrice e conduttrice tivù Rosie O’ Donnell, citando il personaggio dell’attore in Come eravamo (The Way We Were) di Sydney Pollack scrive: “Oh Hubbell, non saremo mai più gli stessi. Buonanotte Bob, che eredità”. Il regista James Gunn spiega di essere cresciuto “con i suoi film: le sue interpretazioni pacate e spontanee e la sua grazia immancabile. Era La star del cinema e ci mancherà moltissimo”. Per la regista Cristina Comencini, “non era solo il più fico di tutti era anche un cinefilo, suo il Sundance per il cinema indipendente di tutto il mondo”. Tra i tributi figura anche quello della Biennale e della Mostra del cinema di Venezia dove Redford e Jane Fonda hanno ricevuto insieme nel 2017 il Leone d’oro alla Carriera. Il Sundance Institute sottolinea: “Siamo onorati di essere tra i custodi della sua straordinaria eredità, che continuerà a guidare l’Istituto in perpetuo”.

 

 

Aggiornato il 17 settembre 2025 alle ore 17:39