Visioni. “Dept. Q - Sezione casi irrisolti”, una sorprendente serie poliziesca

Scott Frank firma un progetto televisivo avvincente incentrato sulla figura di un investigatore spigoloso, dal carattere respingente. Ambientata nell’Edimburgo contemporanea, dall’aria volutamente retrò, l’ottima serie tivù in 9 episodi Dept. Q: Sezione casi irrisolti, si ispira alla saga di romanzi omonima dello scrittore danese Jussi Adler-Olsen. La premessa drammatica della serie tivù attiene ai paradossi della giustizia. Il racconto, diretto dallo stesso Scott Frank insieme a Elisa Amoruso, visibile in streaming su Netflix dal 29 maggio, riflette sulle falle del sistema giudiziario e investigativo britannico. Le storie parallele, che si sovrappongono e si intersecano, sono quelle di Carl Morck (un magnetico Matthew Goode), il detective cinico, sopravvissuto a una sparatoria; e di Merritt Lingard (una dolente Chloe Pirrie), un’ambiziosa procuratrice distrettuale, perseguitata da criminali e molestatori ossessivi. Morck deve fare i conti con le terribili conseguenze di un disturbo post-traumatico da stress per un proiettile alla gola. Il partner, James Hardy (un serafico Jamie Sives), è rimasto paralizzato dalla vita in giù e un giovane agente, da tre mesi in servizio, è stato ucciso sul colpo. L’investigatore cerca malvolentieri di tornare al Dipartimento di polizia.

Ma, oltre all’ostracismo dei colleghi, deve rimettere in piedi il difficile rapporto con il figliastro adolescente, Jasper Stewart (un introverso Aaron McVeigh). Intanto, il Governo ha istituito un nuovo dipartimento, per l’appunto, la Sezione Q, per affrontare i crimini archiviati. Per queste ragioni, la sovrintendente Moira Jacobson (una superba Kate Dickie), per metterlo letteralmente fuori gioco mette Morck a capo della nuova sezione e gli assegna il civile Akram Salim (un superlativo Alexej Manvelov), ex poliziotto siriano con un passato tragico alle spalle; e l’agente investigativa Rose Dickinson (Leah Byrne), affetta da disturbo ossessivo-compulsivo. Due eccentrici collaboratori per un improbabile dipartimento, posto metaforicamente e letteralmente, al piano più basso dell’edificio. D’altro canto, Lingard, oltre alla smisurata lista di nemici con cui confrontarsi, deve occuparsi del fratello William (un convincente Tom Bulpett), che nell’adolescenza ha subìto una regressione mentale in seguito a un’aggressione. Le opposte esistenze di Morck e Merritt in realtà sono intrinsecamente speculari. L’intreccio è appassionante.

Scott Frank, celebrato autore della serie western Godless e della drammatica La regina degli scacchi, si cimenta con un nuovo titolo che ha già registrato il consenso unanime di critica e pubblico. Tra continui colpi di scena, intrighi, agnizioni, e capovolgimenti di fronte delle sorti dei protagonisti, Dept. Q rappresenta un autentico caso stagionale. La rara ed encomiabile caratterizzazione dei personaggi costituisce il punto di forza della serie tivù di matrice letteraria. Tutti, ciascuno a suo modo, accusano un evidente trauma che riaffiora dal passato. In un gioco visivo in cui ogni elemento di valutazione risulta approfondito, Scott Frank innesta, con la preziosa coadiuvazione di Elisa Amoruso, una regia inventiva, permeata da affascinanti sussulti narrativi. Indubbiamente, una menzione a parte va riservata alla direzione degli attori. Tutti gli interpreti destano il plauso più sincero e ammirato. A cominciare da un magnifico Matthew Goode, fascinoso e carismatico protagonista, già apprezzato interprete del capolavoro allenianano Match point, che torna alla serialità dopo The Good Wife, Downton Abbey e A Discovery of Witches. L’attore britannico è straordinariamente convincente panni del detective misantropo Morck. Il suo senso di colpa è credibile e struggente. Prova ad affrontarlo sottoponendosi alle sedute, obbligatorie, con la terapista della polizia, la dottoressa Rachel Irving (una sensuale Kelly Macdonald). Una donna tenace e anticonformista che metterà il protagonista con le spalle al muro per fargli affrontare il propri dolori indefiniti. Come i casi irrisolti che è chiamato districare.

(*) Visioni torna venerdì 5 settembre, dopo la pausa estiva

Aggiornato il 01 agosto 2025 alle ore 18:31