
Paul Morland è riconosciuto come il più importante e influente demografico anglosassone. È stato ricercatore alla University of London. Ha collaborato con Financial Times, The Telegraph, Der Spiegel, ed è anche autore e conduttore televisivo. I suoi libri sono tradotti in molte lingue. A un anno dalla sua pubblicazione nel Regno Unito, arriva in libreria la traduzione italiana del suo saggio Senza futuro. Il malessere demografico che minaccia l’umanità (titolo originale: No One Left. Why the World Needs More Children), curata da Marco Valerio Lo Prete. Morland affronta nei suoi libri tematiche riguardanti la popolazione e le tendenze demografiche globali. Qui descrive la calamità demografica, strisciante e silenziosa ma pervasiva, che si sta verificando davanti ai nostri occhi e che, come un morbo scaturito nel “mondo sviluppato”, si diffonde ormai a livello globale: i bambini che nascono sono troppo pochi perché l’umanità possa continuare ad avvicendarsi. Secondo Morland, le ricadute di questa congiuntura saranno devastanti, con conseguenze che rischiano di minare il benessere dell’intero pianeta. Dalla mancanza di manodopera alla crisi delle pensioni, dall’aumento del debito pubblico a una minore capacità di innovazione in ogni ambito della società.
Quello che sta accadendo minaccia di travolgerci tutti, e prima di quanto pensiamo: “L’umanità deve guardarsi in faccia e realizzare che sta fissando un abisso demografico davanti a sé”. Nei Paesi sviluppati potremmo forse temporaneamente arginare gli effetti peggiori con l’immigrazione, ma occorre tener conto delle problematiche implicazioni etiche di questa soluzione. Il libro traccia un quadro di questo possibile inquietante futuro, ne spiega le cause e suggerisce cosa si potrebbe fare per renderlo migliore. Per non rischiare di andare incontro a un disastro, sostiene Morland, occorre cambiare radicalmente il nostro atteggiamento nei confronti della genitorialità e abbracciare un nuovo e positivo spirito pronatalità. Nella prima parte del libro, l’autore illustra nel dettaglio la situazione attuale, prendendo in esame il problema delle estinzioni (l’imminente Armageddon demografico, le strade e le cause che portano alla bassa natalità) ma mostrando anche alcune rare eccezioni (come ad esempio il caso di Israele, dove la natalità resiste); nella seconda parte egli pone alcune fondamentali obiezioni (dal ruolo delle donne al tema dell’ambiente fino all’impatto dell’immigrazione) e propone alcune possibili soluzioni, che possono venire dalla tecnologia, dallo Stato e anche da noi stessi: “Adesso dobbiamo inventare modi di pensare e vivere che includano libertà e opportunità, ma che mettano al centro la procreazione. Il modo per farlo sarà una combinazione di politiche, tentativi, advocacy, esortazioni, modelli di riferimento, influenza culturale e Dio solo sa cos’altro”.
(*) Senza futuro. Il malessere demografico che minaccia l’umanità di Paul Morland, a cura di Marco Valerio Lo Prete, Liberilibri 2025, Collana Altrove, 304 pagine, 18 euro
Aggiornato il 26 giugno 2025 alle ore 17:48