Moncalvo celebra Pavese

Nella città più piccola d’Italia, a metà strada tra Asti e Casale Monferrato, il 2 giugno, per la Festa della Repubblica, Moncalvo celebra il suo pittore, il maestro Mario Pavese.

Grazie alla sinergia tra i comuni di Moncalvo, Penango e Ponzano, è nato il progetto Monferrando con l’intento di valorizzare il territorio attraverso la memoria e riportando la tradizione, l’arte, le eccellenze gastronomiche in primo piano: un tuffo nel passato che ha il sapore di presente. Molti i progetti previsti  tra aperture di musei, tartufaie didattiche e murales. E proprio di street art tratterà l’iniziativa del 2 giugno a Moncalvo, quando verrà inaugurato il murale di Mario Pavese, uno degli interpreti più autentici della cultura visiva del territorio, realizzato dall’artista Luca Mancini.

Pavese nasce a Torino nel 1923 da genitori moncalvesi. Dopo gli studi classici si laurea in Giurisprudenza all’Università di Torino ma è grazie alla sua formazione classica e umanistica che riesce ad osservare e interpretare la realtà che lo circonda. Come artista fu un autodidatta riuscendo a sviluppare il proprio estro creativo sperimentando tecniche e linguaggi espressivi in assoluta libertà, giungendo a risultati di grande effetto. Ha lavorato a lungo alla Fiat come grafico-pubblicitario, collaborando anche come vignettista e illustratore con agenzie pubblicitarie e giornali. Dal 1974 Moncalvo e il Monferrato sono stati i soggetti delle sue tempere, esposte e apprezzate in numerose mostre personali e collettive.

Figurativo, ma mai fotografico, Pavese usava la tempera creando forti contrasti per ottenere effetti timbrici che poco spazio lasciano alle partiture tonali. In alcuni quadri, i contorni sono decisi, marcati alla maniera dei cloisonnier che si ispiravano alle vetrate delle cattedrali. Grazie alla sua sensibilità accompagnata dal talento artistico Pavese è riuscito a fotografare nella memoria, fin da ragazzo, i soggetti delle sue opere: le scene di vita, i volti, i personaggi, i colori della natura, i portici della piazza, via XX settembre ( un tempo via Fracia), il Rinchiuso (l’Arciuss) e poi l’autunno, la neve, il temporale, tutti ricordi che ci ha lasciato nei suoi quadri.

Ricordi che grazie ai suoi figli, Elvira e Roberto Pavese ideatori del progetto, prenderanno vita lungo i portici di piazza Carlo Alberto dove oltre cento personaggi animeranno una superficie di 60 metri di lunghezza per 4 metri di altezza. L’opera realizzata dall’artista Luca Mancini rappresenta figure dense di significato, che raccontano la comunità com’era, com’è stata e com’è ancora nel cuore di chi l’ha vissuta in una sorta di “film disegnato”, una vera e propria dichiarazione d’amore per Moncalvo e per i suoi abitanti che va oltre il semplice intervento artistico per trasformarsi in un gesto collettivo di rigenerazione urbana e culturale, un atto di cura verso la storia e l’identità del luogo.

Il progetto, denominato aMoncalvo, è un omaggio alla cultura di questa piccola ma affascinante città medioevale.

 

Aggiornato il 30 maggio 2025 alle ore 18:52