
Fuori di Mario Martone guida il cinema italiano al Festival di Cannes. La kermesse, giunta alla sua 78ª edizione, è in programma da domani fino a sabato 24. Il regista napoletano concorre alla Palma d’oro presentando un film dedicato a Goliarda Sapienza (interpretata da Valeria Golino). Scritto con Ippolita Di Majo, prodotto da Indigo con Rai Cinema e The Apartment (società del gruppo Fremantle), con partecipazione co-produttiva francese, Fuori sarà subito in sala con 01 Distribution il 22 maggio. Al centro del film, che ha potuto godere tra le location della abitazione di Via Denza a Roma della scrittrice, un pezzo di vita di Goliarda Sapienza, quando nel 1980 per un furto di gioielli durante una festa ai Parioli a casa di una sua amica (interpretata da Carolina Rosi) finisce a Rebibbia per cinque giorni e viene in contatto con detenute comuni socialmente a lei lontane. Questo incontro proseguirà anche una volta uscite dal carcere, specie con la giovane Roberta (Matilda De Angelis) con cui l’allora 56enne ex moglie del regista Citto Maselli, scrittrice e con poche finanze, avrà un legame di amicizia e di ispirazione. Per Valeria Golino che un anno fa aveva qui presentato tra gli applausi la serie tivù Sky dal romanzo postumo di Sapienza, L’arte della gioia, è un nuovo ritorno. Nel cast del film figurano anche Elodie e Corrado Fortuna.
La selezione di Cannes quest’anno comprende un solo titolo italiano in concorso al giudizio della giuria del palmares presieduta dall’attrice francese Juliette Binoche e composta dall’attrice italiana Alba Rohrwacher, dall’attrice statunitense Halle Berry, dalla regista indiana Payal Kapadia, dalla scrittrice franco-marocchina Leïla Slimani, dal regista e produttore congolese Dieudo Hamadi, dal regista sudcoreano Hong Sangsoo, dal regista e produttore messicano Carlos Reygadas e dall’attore statunitense Jeremy Strong. Alba non è l’unica Rohrwacher a Cannes, perché la sorella regista, Alice Rohrwacher, guiderà la giuria della Camera d’oro, il premio per un’opera prima presentata in selezione ufficiale, alla Semaine de la critique o alla Quinzaine des réalisateurs. Martone, che torna in gara a tre anni da Nostalgia, per Thierry Frémaux “è un immenso artista italiano di cinema, ma anche di teatro e letteratura, un grandissimo cinefilo”. Per il delegato generale del Festival di Cannes, “la capacità di resistenza, di sopravvivenza, del cinema italiano è del tutto straordinaria. Con i due film che abbiamo selezionato per Un Certain Regard, e altri che ci sarebbe piaciuto far vedere, abbiamo l’impressione di assistere nuovamente all’emergere di giovani autori e autrici italiani, e questo è formidabile”. Si tratta di Testa o croce? di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis e Le città di pianura di Francesco Sossai. Testa o croce? è un western surreale, indiretto omaggio ai western all’italiana che vede tra i protagonisti l’attrice francese Nadia Tereszkiewicz, Alessandro Borghi nei panni di un buttero cowboy la cui immagine e modi ricordano il Trinità di Terence Hill, mentre l’attore statunitense candidato all’Oscar John C. Reilly è Buffalo Bill. Testa o croce? è ispirato alla leggenda del soggiorno del leggendario militare nell’Italia post unitaria, quando alla periferia di Roma si sfidarono i cowboy americani e i butteri italiani su chi fosse più bravo a domare i cavalli selvaggi. Rosa e Santino, interpretati da Tereszkiewicz e Borghi, sono due giovani amanti che si mettono in fuga a seguito dell’omicidio del marito di lei. Il film è una produzione Ring Film, Cinema Inutile, Cinemaundici, Andromeda Film, Rai Cinema che arriverà poi in sala con 01. Le città di pianura è una coproduzione italo-tedesca, di Vivo Film e Rai Cinema con Maze Pictures. Si tratta dell’opera seconda del regista bellunese il cui corto Il compleanno di Enrico era stato presentato alla Quinzaine a Cannes nel 2023. Le città di pianura è un road movie ambientato in un Veneto che il regista esplora come se fosse un continente che ha come orizzonte le Dolomiti Bellunesi. Al centro l’incontro tra due amici cinquantenni (i fantastici Sergio Romano e Pierpaolo Capovilla), vivono la vita come fosse sempre l’ultimo giorno, con il disincanto e la leggerezza di chi in fondo non ha niente da perdere e un giovane universitario fuori sede (Filippo Scotti). L’Italia entra anche in un film francese, Enzo di Robin Campillo, che apre la Quinzaine des Cineastes. Prodotto da Les films de Pierre, in coproduzione con Lucky Red che lo farà uscire poi nelle sale italiane, racconta la storia di un giovane di 16 anni (Eloy Pohu), che preferisce agli studi il lavoro di apprendista muratore a La Ciotat, località di mare vicino Marsiglia. Incalzato dal padre Paul (Pierfrancesco Favino) che lo vorrebbe vedere nel suo ambiente, il giovane cerca di fuggire dal confort soffocante della villa di famiglia. È nei cantieri, a contatto con Vlad (Maksym Slivinskyi), collega ucraino, che Enzo intravedrà un nuovo orizzonte.
Aggiornato il 12 maggio 2025 alle ore 17:03