Questa sera, in onda alle 22.00 su Rai Storia, a centro anni dalla nascita di Leone Piccioni, Rai Cultura omaggia una delle figure centrali del panorama culturale e radiotelevisivo italiano del secondo Novecento con un documentario: Leone Piccioni. Cultura come approdo.
Figlio del senatore Attilio Piccioni e fratello del musicista Piero, Leone Piccioni è stato fondatore, con Adriano Seroni e Giovanni Battista Angioletti, della celebre rivista L’Approdo, e successivamente della sua versione radiofonica e televisiva, curata per oltre trent’anni. Allievo di Giuseppe De Robertis e sodale di Giuseppe Ungaretti, del quale fu assistente universitario e curatore dell’opera omnia, ha firmato decine di saggi su letteratura, poesia e arte, contribuendo in modo decisivo alla valorizzazione della cultura italiana.
Grazie alle testimonianze di personaggi come Renzo Arbore e studiosi come Fabiana Cacciapuoti, si ricostruisce la figura di un un intellettuale che ha saputo coniugare rigore critico e spirito divulgativo, profondamente legato alla tradizione poetica italiana e instancabile promotore di cultura nel servizio pubblico.
Dalla direzione del telegiornale unico Rai al lancio delle Tribune politiche; dalla rinascita della radio negli anni ’60 alla diffusione della cultura musicale e letteraria afroamericana, jazz e brasiliana Leone Piccioni è stato un uomo dalle mille sfaccettature, che per l’occasione del centenario, verrà ricordato anche grazie alla pubblicazione di un nuovo volume a lui dedicato: Letteratura del ritratto. Incontri con poeti e prosatori edito dalla factory culturale Succedeoggi Libri, curato da Alessandro Cutrona con prefazione di Massimo Onofri. Il libro raccoglie sette ritratti critici – quattro poeti e tre prosatori – raccontati da Piccioni con il consueto equilibrio tra rigore e leggerezza, tra narrazione biografica e analisi letteraria.
Le celebrazioni per il centenario proseguiranno con una serie di eventi culturali organizzati in collaborazione con la Fondazione Conservatorio San Carlo Borromeo e il Comune di Pienza, città che Piccioni scelse come buen retiro a partire dagli anni Settanta e che gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
- 22 giugno, Pienza: incontro Piccioni & Falqui. Quando la televisione cambiò l’Italia, dedicato al ruolo rivoluzionario della cultura in Rai e all’intesa intellettuale tra due grandi comunicatori.
- 13 settembre, Pienza, presso il Museo della Città: la mostra Leone Piccioni e l’arte contemporanea a Pienza dagli anni ’70 a oggi. Saranno esposte opere della collezione privata di Piccioni, insieme a quelle del Comune e di artisti locali, per celebrare la sua sensibilità estetica e il legame profondo con il territorio. Le opere della collezione Piccioni resteranno stabilmente a Pienza, arricchendo il patrimonio artistico della città patrimonio dell’Unesco.
- Novembre, Musei Vaticani di Roma: mostra dedicata al multiforme lavoro di Piccioni come “comunicatore di cultura”. L’esposizione presenterà una selezione di opere della sua collezione donate dagli eredi ai Vaticani, con l’obiettivo di raccontare – anche attraverso l’arte – l’impegno di una vita interamente dedicata alla diffusione della bellezza, della conoscenza e del pensiero critico.
Aggiornato il 09 maggio 2025 alle ore 11:05