Audizione Confedilizia al parlamento Ue su casa, sfratti e diritto di proprietà

giovedì 26 giugno 2025


Il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, è intervenuto ieri al Parlamento europeo nell’ambito di un’audizione pubblica congiunta delle Commissioni Occupazione e Affari sociali (Empl) e Crisi abitativa (Hous), dedicata al tema “Housing Rights, Property Rights and Tenant Protections: Addressing Evictions and Homelessness”.

Nel suo intervento, Spaziani Testa ha evidenziato – in linea con quanto affermato poche settimane fa ad Helsinki, in occasione del congresso dell’Unione internazionale della proprietà immobiliare (in cui l’Italia è rappresentata dalla Confedilizia) – la centralità del principio di sussidiarietà, uno dei pilastri dei Trattati europei: secondo tale principio, l’azione dell’Unione europea deve limitarsi a quanto di sua stretta competenza, lasciando per il resto spazio alle decisioni degli Stati membri, in particolare in materia di politiche abitative.

Nel merito, il presidente della Confedilizia ha rilevato come la disponibilità di abitazioni in locazione – e quindi la possibilità concreta per molti cittadini europei di accedere a un alloggio – dipenda anche dalla fiducia dei proprietari nel sistema giuridico e normativo. Se i diritti dei proprietari/locatori non sono garantiti – in particolare per quanto riguarda la possibilità di rientrare in possesso dell’immobile in caso di morosità o di fine contratto – molti di essi scelgono di ritirarsi dal mercato o di optare per usi alternativi del bene.

In questo quadro, Spaziani Testa ha sottolineato come sia essenziale: garantire un’adeguata offerta di edilizia sociale, con particolare attenzione alle aree urbane, lavorando però per indirizzare la domanda di casa anche nelle zone dove la pressione è minore; sostenere con contributi diretti le famiglie e i cittadini in difficoltà nel pagamento del canone di locazione; attuare politiche fiscali incentivanti per i proprietari che affittano, al contempo evitando penalizzazioni che scoraggino l’immissione di immobili sul mercato della locazione.

Con riferimento al terzo punto, in Italia la Confedilizia sta chiedendo al Governo e al Parlamento di dare corso a due misure dal trascurabile impatto finanziario, ma dai sicuri – e immediati – effetti virtuosi in termini di ampliamento dell’offerta abitativa e calmieramento dei canoni: l’azzeramento dell’Imu per gli immobili locati a canone concordato e l’applicazione in tutti i Comuni della cedolare secca del 10 per cento prevista per gli stessi contratti.


di Redazione