“Il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”

giovedì 2 ottobre 2025


Come era prevedibile, il caos internazionale legato alle vicende della Flotilla è diventato il pretesto perfetto per i sindacati di proclamare lo sciopero generale in Italia.

Sarebbero molte le parole che si potrebbero spendere in merito, considerando vari punti di vista, ma quanto detto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al suo arrivo al vertice della Comunità politica europea a Copenaghen, risulta talmente chiaro e semplice da non necessitare di ulteriori arricchimenti. “Il popolo italiano affronterà nei prossimi giorni, temo, diversi disagi per una questione che mi pare c’entri poco con la vicenda palestinese e c’entri molto con le questioni italiane e del resto ce lo spiegano i sindacati perché mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”.

Ma i manifestanti lo sanno che, per usare ancora le parole della premier, “ancora ieri (il popolo italiano, ndr) veniva ringraziato dai palestinesi per il lavoro che sta facendo. Ricordo che, per esempio, ieri siamo stati la prima nazione ad aprire un corridoio per i ricercatori. Ricordo che siamo la nazione non islamica che ha evacuato più persone da casa per essere curate nei propri ospedali e siamo una delle prime nazioni al mondo per consegna di aiuti”?

I navigatori della Flotilla, come i politici italiani, di certo ne erano consapevoli e hanno deliberatamente scelto di ignorare ogni appello nazionale ed internazionale per portare avanti la loro ricerca di scontro politico.

Per questo, Meloni esprime un comprensibile rammarico: “Mi dispiace anche che di fronte a un appello che avevamo fatto alle opposizioni a votare unitariamente una mozione di sostegno al piano di pace per la crisi medio-orientale mi pare che la gran parte dell’opposizione abbia fatto un’altra scelta”. E aggiunge: “Davvero questo non lo comprendo perché ricordo che c’è stato un sostegno di questo piano da parte dei Paesi europei, dei Paesi arabi, dell’Autorità nazionale palestinese e quindi rimane solo la sinistra italiana che evidentemente ha delle posizioni più radicali”.

Eppure, nonostante tutto, il presidente del Consiglio ha tenuto a ribadire la massima attenzione di Palazzo Chigi per gli italiani della Flotilla: “Le operazioni di abbordaggio sono ancora in corso, noi le stiamo seguendo ovviamente minuto per minuto. L’unità di crisi della Farnesina stanotte è stata in contatto anche con gli avvocati di alcuni degli imbarcati e ovviamente faremo tutto quello che possiamo perché queste persone possano tornare in Italia il prima possibile”.

Servono davvero ulteriori commenti per capire l’ennesimo sinistro inganno?


di Claudia Diaconale